Con il termine
La svolta
Il compito dell’IMEM (Istituto per i Materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo) è proprio quello di adattare i comuni pannelli fotovoltaici (predisposti per catturare la radiazione solare, caratterizzata da una temperatura di 6.000° C) in celle idonee per temperature dell’ordine dei 1.000-1.200° C, raggiunte appunto dalle caldaie tradizionali.
Queste le parole di Claudio Ferrari, responsabile della ricerca:
Attualmente, una caldaia converte in calore fino a oltre il 95% dell’energia del combustibile, mentre i rendimenti elettrici dei generatori arrivano al massimo fino al 40% circa: il restante 60% è calore che spesso viene disperso nell’ambiente. In una caldaia termofotovoltaica si può produrre il 10% di energia elettrica e circa l’85% di energia termica utilizzando interamente l’energia del combustibile.
Se la ricerca darà i frutti attesi, potremo installare nelle nostre case delle caldaie innovative, che saranno in grado di funzionare a costo zero (in termini energetici), grazie all’elettricità prodotta recuperando il calore di scarto.