Un ennesimo
Non solo. I ragazzi hanno anche ammesso di preferire i programmi P2P agli online store come
Sono dati che indubbiamente allarmeranno i detrattori del P2P, anche perché, non va dimenticato, nelle reti di file sharing si trovano cose ben più nocive degli MP3, dai filmati pornografici ai programmi malevoli. Infatti, la GSS è un’azienda che lavora proprio nel campo della sicurezza informatica e la loro statistica serve soprattutto a mettere in guardia privati e aziende sui "pericoli della rete":
Il 20% degli alunni ha confessato di aver avuto i propri PC infettati dai virus dopo aver usato programmi P2P [e] i genitori diffondono involontariamente tali virus nei loro computer di lavoro attraverso email e media rimovibili (come CD-ROM o penne USB).
Secondo Janko Roettgers di
Due considerazioni:
- se la metà dei ragazzini britannici ha ammesso di contravvenire alla legge sapendo di farlo, è lecito supporre che gli effettivi utilizzatori delle reti P2P siano in un numero ancor maggiore, ma non vogliano confessarlo temendo di mettersi nei guai. Il 50% è quindi una percentuale che deve considerarsi arrotondata per difetto;
- secondo la ricerca, installare un programma per il file sharing è un’azione che richiede "un alto livello di conoscenza informatica". Un’affermazione in netto contrasto con quanto vanno predicando gli anti-P2P, secondo i quali scaricare file illegalmente è la cosa più semplice del mondo. Probabilmente la verità sta nel mezzo: installare e configurare [!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager, tanto per fare un esempio, è piuttosto difficile per un utente alle prime armi, ma, una volta che si riesce a farlo funzionare, trovare quello che si cerca è, per l’appunto, "un gioco da ragazzi".