IBM si unisce a OpenOffice.org

IBM ha confermato la decisione di entrare a far parte della comunità che lavora al progetto OpenOffice.org. L'azienda fornirà il suo apporto alla suite open source ed allo sviluppo del formato openDocument (ODF) facendo leva sulla bocciatura dell'OOXML
IBM ha confermato la decisione di entrare a far parte della comunità che lavora al progetto OpenOffice.org. L'azienda fornirà il suo apporto alla suite open source ed allo sviluppo del formato openDocument (ODF) facendo leva sulla bocciatura dell'OOXML
IBM si unisce a OpenOffice.org

IBM ha confermato nel corso della giornata di ieri l’intenzione di voler entrare a far parte della comunità open source che da anni lavora al progetto

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, alternativa gratuita e sempre più apprezzata a Microsoft Office. Il primo contributo firmato Big Blue sarà la condivisione del codice utilizzato per la realizzazione della sua nota suite Lotus Notes tra cui la tecnologia iAccessible2, implementata per migliorare l’accessibilità dei documenti OpenDocument (ODF) da parte delle persone disabili.

La più grande azienda informatica del mondo ha utilizzato per anni codice proveniente da OpenOffice.org per lo sviluppo di applicativi inclusi in Lotus 8.0, raccolta di applicazioni per ufficio targata IBM; tutti i futuri prodotti Lotus e IBM utilizzeranno invece codice proveniente direttamente dalla comunità OpenOffice.org anzichè appoggiarsi alle versioni modificate dai programmatori interni alla azienda, infondendo ulteriore autorevolezza al lavoro svolto dalla comunità open source. Saranno più di 30 i programmatori chiamati ad offrire il loro supporto allo sviluppo di OpenOffice con l’intento non solo di apportare migliorìe alla suite, ma anche di contribuire all’adozione dello standard OpenDocument format (ODF), rivale del formato Office

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(OOXML) proposto da Microsoft.

Doug Heintzman, director of strategy per la divisione Lotus a IBM, ha dichiarato apertamente come il recente voto dell’ISO (International Organization for Standardization)

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l’adozione del formato Open XML di Microsoft come standard abbia convinto IBM a intraprendere la strada della collaborazione con OpenOffice.org: «sono due cose sicuramente correlate», ha

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Heintzman.
Andrew Updegrove, famoso per il suo supporto al formato ODF, ha notato come la decisione dell’ISO e il recente interesse da parte di Google nella suite Star Office, possano aver giocato un ruolo importante nella decisione intrapresa da IBM, la quale sarebbe ora al lavoro per promuovere OpenOffice come alternativa a Microsoft Office: «il rifiuto da parte dell’ISO ad Open XML è una opportunità d’oro per trasformare OpenOffice.org in una vera alternativa a Office», ha dichiarato Updegrove.

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