Uno dei più importanti reperti archeologici di tutti i tempi sta per diventare protagonista di una sezione speciale di Google. Proiettandosi nel futuro con il suo carico di storia.
L’accordo appena siglato tra BigG e l’Israel Antiquities Authority prevede l’utilizzo delle immagini del testo dei rotoli del Mar Morto, sul quale si basano le interpretazioni apocrife del Vecchio e Nuovo Testamento.
Trentamila frammenti dei mille rotoli verranno scansionati con una tecnologia fornita dalla NASA, che garantirà una definizione enormemente più alta di quella delle prime fotografie a infrarossi degli anni ’50. Dopodiché
le metterà a disposizione con uno strumento simile a Google Books, con la traduzione a fronte dall’aramaico.
Un vero passo avanti per la ricerca e la curiosità in tutto il mondo, ma anche un modo per tutelarli, perché ovviamente una volta disponibili sul Web non sarà più necessario srotolarli ed esporli alla luce del Sole e alle polveri. L’intero progetto, del costo di 3.5 milioni di dollari, impiegherà cinque anni per essere completato.
Siamo su un terreno diverso rispetto al
, ma lo spirito è lo stesso: il Web sta diventando un ambiente nel quale gli istituti di conservazione si stanno rivolgendo per passare dallo spazio-tempo fisico al cyber-spazio virtuale. Difficile dire quale dei due garantisce una vita più lunga a questi documenti, ma è già straordinario che qualcuno ci stia pensando.
I rotoli del Mar Morto risalgono al primo secolo d.C. e sono stati al centro di grandi controversie e di una particolare gelosia degli studiosi, preoccupati per i pericoli derivanti dalla loro cattiva interpretazione. In essi si trovano antiche pratiche religiose ebraiche e l’origine di quella cristiana.
Entro breve saranno disponibili per lo studio di molte più persone.