I provider Italiani contro Telecom: serve un nuovo sistema concorrenziale

I provider Italiani contro Telecom: serve un nuovo sistema concorrenziale

“Non c’è sufficiente concorrenza ed è urgente che si ponga rimedio a questo annoso problema”. Questo è il sunto dell’appello lanciato da molti provider italiani che chiedono per l’ennesima volta un intervento dell’Autority per le Garanzie delle Telecomunicazioni (AGCOM) quando a breve si inizierà a discutere di concorrenza nel settore della telefonia.

Deve tornare la piena concorrenza, Telecom attualmente continua ad avere il monopolio di fatto e gli interventi posti per migliorare le cose non hanno portato benefici a questa problematica. Per chi si ricorda tanto per fare un esempio, il tanto osannato Bitstream che doveva rivoluzionare il mercato ha fatto un gran buco nell’acqua.

Telecom di recente ha presentato ad AGCOM i suoi “impegni” per un maggior sviluppo della concorrenza in Italia. Intenti che sono stati però giudicati blandi soprattutto da parte degli altri provider.

Quello che si richiede maggiormente è di sostenere e incentivare gli investimenti dei provider a realizzare infrastrutture proprie. Vigilare e garantire il processo della separazione delle reti e dei servizi di Telecom per garantire la vera concorrenza.

A sostenere queste tesi sono soprattutto Vadafone (news entry nel mercato italiano), Wind, Fastweb, Tiscali, BT Italia, Tele 2 e Colt. Tuttavia moltissimi altri piccoli provider si associano a gran voce a questa richiesta.

Serve maggior concorrenza, da garantire con azioni immediate per rivitalizzare un mercato italiano molto statico. A guadagnarne soprattutto gli utenti finali che avrebbero più possibilità di scelta.

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