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Film Governativo n. 42: Come non essere visti
– In questa scena ci sono 47 individui; nessuno di loro può essere visto. In questo filmato, cercheremo di dimostrarvi il valore del non essere visti. Ecco Mr Bagthorpe di Londra, SE14. Non può essere visto. Ora gli chiederò di alzarsi. Mr Bagthorpe, si può alzare per cortesia?
[Bagthorpe si alza e un proiettile lo uccide]
– Questo dimostra l’importanza di non essere visti.
Dopo anni di filmati caricati senza i dovuti permessi per il diritto d’autore, la comicità sconclusionata e molto British dei Monty Python sbarca finalmente su YouTube attraverso un nuovo canale ufficiale interamente dedicato all’attività dei celebri
Il
Stando al filmato, la decisione sarebbe stata presa per arginare il continuo upload di spezzoni dello show da parte dei singoli utenti, naturalmente privi dei necessari permessi per la trasmissione degli stessi online. La qualità dei video "illeciti" era inoltre molto scadente, spesso derivante da registrazioni casalinghe ormai sbiadite che non rendevano giustizia all’intenso lavoro di preparazione che richiedevano gli scanzonati sketch dei Pythons. I filmati proposti nel nuovo canale sono di ottima qualità, non rischiano di essere rimossi da YouTube e comprendono la funzione "embed" per la condivisione dei filmati sul proprio spazio personale sul Web. Come in casi analoghi, i costi dell’operazione vengono ripagati dalle inserzioni pubblicitarie sul famoso sito per il video sharing, gestite da Google AdSense. Ogni filmato presenta, inoltre, un link allo store di Amazon, sul quale è possibile acquistare i DVD contenenti alcuni degli spezzoni riproposti su YouTube.
Ancora una volta, il fenomeno degli upload sostanzialmente illeciti di materiale coperto da copyright ha indotto un produttore di contenuti a perseguire una politica diversa dalla semplice repressione, offrendo una alternativa legale e sicura agli utenti di YouTube, che ne escono infine vincitori. Il canale dei Monty Python si inserisce sulla scia di esperienze analoghe che sottolineano come il portale di video di Google sia sempre più determinato ad affiancare ai contenuti amatoriali, poco redditizi sul fronte della pubblicità, i prodotti creati dall’industria dell’intrattenimento con la speranza di monetizzare maggiormente il suo ampio bacino di utenti.