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In questi giorni, causa situazioni contingenti, mi trovo spesso a gestire la mia digital-life solo attraverso il palmare. Ciò mi ha dato la possibilità di riflettere su quanto sia importante l’indipendeza dal dispositivo di accesso dei contenuti offerti su Internet e di come, purtroppo, questa garanzia alla base della portabilità della Rete stessa venga spesso disillusa.
Prendiamo come esempio i tanto blasonati domini
Fino a che la nostra attività si limita alla navigazione, questo approccio si rivela più che soddisfacente, potendo identificare subito cos’è per palmare e cosa no, ma quando si iniziano ad usare servizi un pelino più avanzati, emergono le lacune insite in questa separazione.
Sottoscriviamoci al feed RSS e consultiamolo con un client per palmari: se tappo sui link presenti all’interno del post per andare alla pagina che mi interessa, mi viene aperta la versione desktop e non quella mobile, che richiede un caricamento di diverse centinaia di kb di dati e la cui visione poco si presta ad un display di 3.5".
Identica situazione si riscontra nei link riportati all’interno di una newsletter. La mail posso tranquillamente consultarla da palmare, ma poi i contenuti online ai quali vengo rimandato non sono concepiti per piccoli schermi. Lo stesso avviene anche con un collegamento a questi contenuti riportato da un sito esterno. Nel 99% dei casi sarà infatti alla versione desktop, anche se poi la pagina che lo contiene è in versione mobile.
Come evitare queste problematiche? Ad esempio, non separando i domini ma lavorando un pelino di più per avere lo stesso sito che si adatta al dispositivo che lo consulta, rilevabile tramite gli
Insomma, lavorando su più facce delle stessa medaglia, e non su più facce di più medaglie. Quanto sempre sostenuto da