I 4 miti della mobilità

I 4 miti della mobilità

Negli ultimi anni, la richiesta di dispositivi mobili sta crescendo esponenzialmente, soprattutto in ambito aziendale, in coincidenza con l’espansione degli accessi Internet e remoti.

Numerose compagnie, soprattutto se con sedi dislocate in diverse aree geografiche, hanno quindi implementato soluzioni mobili per fornire risposte adeguate alle loro esigenze commerciali, tecniche e di servizi.

Per progettare, sviluppare e gestire adeguatamente reti wireless, spesso, come indicato da Geraldine Rossiter su

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, occorre rinunciare a vecchi miti ed errate concezioni.

Mito #1: la connettività wireless non è sicura

Oggi si può fare molto per aumentare il livello di sicurezza delle reti senza filo, sia a livello di trasmissioni criptate che di protezione da intrusioni indesiderate, grazie a soluzioni

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Mito #2: la copertura wireless non è ancora abbastanza ampia per supportare la richiesta d’offerta

La banda non è mai abbastanza, questo è indubbio, anche di fronte al 3G. Il trend deve dunque essere quello di offrire collegamenti sempre più veloci, a costi ragionevoli. E i gestori hanno l’incombenza di offrire soluzioni tecniche che consentano di passare da una rete all’altra con la massima efficienza, senza cadute di connessione e ulteriori autenticazioni.

Mito #3: la mobilità è costosa

Il fattore costi è ovviamente sempre da tenere ben presente prima di lanciarsi in qualsiasi operazione, per cui è fondamentale pianificare al meglio l’ideazione, il mantenimento e il potenziamento dei propri sistemi. Naturalmente un eventuale investimento andrebbe rivolto a un successivo e congruo ritorno.

Mito #4: la mobilità può essere difficile da mettere a punto e da gestire

Appare arduo individuare la soluzione che più si addice alle proprie esigenze. Ma è forse ancora più difficile riuscire a organizzare un gruppo di tecnici che siano in grado di mantenere al meglio il sistema mobile. Occorre quindi valutare con attenzione l’ipotesi di affidare a società esterne la fase di gestione e supporto, che dovrà includere i relativi aggiornamenti hardware e software.

Certo è che gli investimenti aziendali nel mondo mobile sono tuttora insufficienti e un pizzico di lungimiranza in più non guasterebbe. Del resto, chi 10 anni fa avrebbe creduto ad una espansione di Internet così massiva?

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