Hulu, la nuova scommessa di Rupert Murdoch

Rupert Murdoch ed NBC sono i nomi che stanno dietro il nuovo progetto di distribuzione di contenuti video premium attraverso il web: Hulu offrirà remunerazione attraverso raccolta pubblicitaria e si avvale delle partnership Yahoo, AOL, MSN e MySpace
Hulu, la nuova scommessa di Rupert Murdoch
Rupert Murdoch ed NBC sono i nomi che stanno dietro il nuovo progetto di distribuzione di contenuti video premium attraverso il web: Hulu offrirà remunerazione attraverso raccolta pubblicitaria e si avvale delle partnership Yahoo, AOL, MSN e MySpace

Hulu: dietro quattro semplici lettere si nascondono tutte le ambizioni di Rupert Murdoch di estendere la propria fetta su un mercato ghiotto come quello della distribuzione di contenuti in rete. Murdoch non è solo nella propria avventura: insieme a lui ed alla sua News Corp anche NBC Universal e General Electric.

Il progetto è affidato al controllo del CEO Jason Kilar, il quale sul sito ufficiale appena inaugurato spiega che il nome è stato scelto per la sua semplicità e la sua intuitività. L’obiettivo specifico di Hulu è portare agli utenti un nuovo strumento per godere di contenuti premium, il tutto non sotto pagamento, ma mediante inserzioni pubblicitarie. Il grande valore aggiunto è, ovviamente, nei contenuti: Rupert Murdoch, tramite il proprio impero “Sky” nelle tv satellitari, gode di contatti privilegiati con tutte le principali case di produzione e già Hulu indica legami con AOL, Comcast, MSN, MySpace, e Yahoo quali partner promessi (configurandosi come canali attraverso i quali i video potranno essere redistribuiti).

Homepage Hulu.com

Homepage Hulu.com

Hulu ora come ora è un progetto del quale si sa poco o nulla. Il servizio ha ottenuto grandi recensioni da parte dei media di tutto il mondo, ma le sue potenzialità sono al momento tutte celate dietro una beta che ancora deve partire (e per la quale ogni utente può già oggi iscriversi). Hulu vive delle promesse dei grandi nomi che stanno dietro la joint venture e solo in ottobre il management toglierà i veli su un prodotto del quale oggi è solo possibile immaginare qualcosa tramite le thumbnail presenti in homepage.

Il servizio sarà dotato di Digital Right Management, presumibilmente di casa Microsoft. 100 milioni di dollari di finanziamento provengono dal fondo Providence Equity Partners e nel frattempo Schweppes, Intel e Cisco sarebbero i primi inserzionisti già accordatisi per comparire negli spazi previsti quando Hulu vedrà ufficialmente le luci della ribalta.

Il quadro strategico retrostante è evidente e vede un importante binomio sulla parte avversa: Google da una parte, Apple dall’altra. I due gruppi rischiano infatti un prepotente ostracismo da chi detiene i diritti, a vantaggio di una lobby che attraverso vari canali si configura come un elemento di importanza fondamentale in grado di far valere le proprie leve contrattuali.

Non è un caso, dunque, se NBC ed Apple sono arrivati ai ferri corti. Non è un caso se le parti hanno sfoderato comunicati stampa pieni di sfida e conditi di toni oltremodo caldi. Non è un caso se il feeling è stato tramortito in poche settimane: iTunes potrebbe non soddisfare più le necessità dei titolari dei diritti ed un nuovo altisonante canale distributivo potrebbe invece portare nuova concorrenzialità e nuove soluzioni. Rupert Murdoch, ancora una volta, non si è lasciato sfuggire l’affare: ha corteggiato il settore fin dai suoi esordi, ha messo le mani nei punti giusti, ha tessuto la trama di alleanze utile a sfondare ed ora, quando il mercato è pronto ad una nuova rivoluzione, lui c’è ed è ben armato.

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