La fotografia con Huawei P20 Pro: bella di notte

Analizzando le immagini scattate in notturna con Huawei P20 Pro, il sistema AI Image Stabilization ci sembra il reale valore aggiunto dello smartphone.
La fotografia con Huawei P20 Pro: bella di notte
Analizzando le immagini scattate in notturna con Huawei P20 Pro, il sistema AI Image Stabilization ci sembra il reale valore aggiunto dello smartphone.

Se la tripla fotocamera con zoom ottico integrato del Huawei P20 Pro è ciò che maggiormente caratterizza lo smartphone distinguendolo dalla concorrenza, a parer nostro il suo vero punto di forza è da ricercare in un’altra peculiarità: la tecnologia di stabilizzazione che consente di acquisire scatti in notturna a mano libera.

AI Image Stabilization

Huawei la chiama AIS ovvero AI Image Stabilization, in modo da specificare che per eliminare le vibrazioni si fa ricorso all’intelligenza artificiale, soprattutto durante le lunghe esposizioni. Abbiamo messo alla prova il sistema e il risultato è in linea con le aspettative. In breve, il telefono analizza le informazioni relative al movimento acquisite durante lo scatto, per compensarle e creare un file in uscita privo di mosso. Attivando la modalità Notte all’interno dell’applicazione della fotocamera si arriva a sei secondi di esposizione senza bisogno di ricorrere ad alcun cavalletto o a supporti di altro tipo. Di seguito il risultato, senza alcun intervento in fase di post-produzione.

Il Duomo di Crema fotografato con Huawei P20 Pro

Il Duomo di Crema fotografato con Huawei P20 Pro

Osservando un crop al 100% del dettaglio si nota la pressoché totale assenza di rumore, problema che compare inevitabilmente scattando con valori ISO elevati (in questo caso i dati EXIF indicano 640).

Il Duomo di Crema fotografato con Huawei P20 Pro

Il Duomo di Crema fotografato con Huawei P20 Pro, un dettaglio

Facciamo un confronto con uno scatto, anche in questo caso senza alcun tipo di post-produzione, catturato da una reflex (Nikon D5300) posizionata su cavalletto.

Il Duomo di Crema fotografato con una Nikon D5300 e cavalletto

Il Duomo di Crema fotografato con una Nikon D5300 e cavalletto

Anche in questo caso spingiamo lo zoom fino al 100%.

Il Duomo di Crema fotografato con una Nikon D5300 e cavalletto

Il Duomo di Crema fotografato con una Nikon D5300 e cavalletto, un dettaglio

Mettiamo infine a confronto un altro scatto realizzato in condizioni di scarsa illuminazione con la modalità Notte di Huawei P20 Pro e quello di un altro smartphone privo del sistema AIS per la stabilizzazione delle immagini.

Una via di Crema, fotografata con la modalità Notte di Huawei P20 Pro

Una via di Crema, fotografata con la modalità Notte di Huawei P20 Pro

La stessa foto con Motorola Moto Z2 Play.

Una via di Crema, fotografata con la modalità Notte di Huawei P20 Pro

Una via di Crema, fotografata con Motorola Moto Z2 Play

Huawei P20 Pro e la fotografia notturna

In conclusione, sottolineiamo nuovamente l’importanza di distinguere tra fotografia e fotografia mobile, affinché non venga generata confusione. Si ha a che fare con dispositivi differenti che assolvono a compiti differenti.

Dai nostri test condotti sul P20 Pro è emerso come la migliore tra le caratteristiche offerte non sia la terza fotocamera con zoom ottico tanto pubblicizzata, bensì il sistema AIS che entra in azione quando c’è poca luce, consentendo di acquisire scatti a mano libera con diversi secondi di esposizione. Ci sembra questo il reale valore aggiunto del prodotto rispetto a quanto oggi mette a disposizione la concorrenza. Finalmente possiamo parlare di un impiego dell’intelligenza artificiale non limitato all’applicazione di artifici quali le simulazioni dell’effetto bokeh o bilanciamenti poco verosimili tra luci e ombre, ma realmente utile.

Huawei P20 Pro

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