La Harley-Davidson elettrica sul mercato nel 2019

Il CEO di Harley-Davidson conferma che l'azienda produrrà una moto spinta da motore 100% elettrico: arriverà sul mercato entro i prossimi 18 mesi.
La Harley-Davidson elettrica sul mercato nel 2019
Il CEO di Harley-Davidson conferma che l'azienda produrrà una moto spinta da motore 100% elettrico: arriverà sul mercato entro i prossimi 18 mesi.

Qualcuno ricorderà il Project LiveWire annunciato da Harley-Davidson negli anni scorsi: una moto elettrica, a zero emissioni, che pur cercando di mantenere inalterato il fascino dello storico marchio statunitense abbraccia un modello più sostenibile di mobilità. Nonostante sia trascorso parecchio tempo dall’annuncio, l’idea non è stata abbandonata e ora giunge la conferma che l’iniziativa arriverà a concretizzarsi con la presentazione di un modello destinato al mercato.

Bisognerà attendere un massimo di 18 mesi per poter assistere al debutto della prima due ruote 100% elettrica della casa di Milwaukee. Al momento non sono noti né il nome del mezzo né le sue specifiche o il design. È comunque possibile far riferimento a quanto visto con il prototipo: propulsore da 74 HP per passare da 0 a 100 Km/h in quattro secondi, velocità massima raggiungibile pari a 148 Km/h e circa 85 Km di autonomia con una ricarica delle batterie equipaggiate. Quest’ultimo aspetto dovrebbe essere migliorato così da non costringere a frequenti ricariche. Ecco le parole di Matt Levatich, presidente e CEO di Harley-Davidson.

Ci avete sentiti parlare di Project LiveWire. È un progetto ancora attivo e ci stiamo preparando per portarlo sul mercato entro i prossimi 18 mesi.

Secondo il CFO (Chief Financial Officer) John Olin, il gruppo in futuro investirà dai 25 ai 50 milioni di dollari all’anno per portare sul mercato moto elettriche, una tipologia di prodotto oggi ancora destinata a una nicchia di consumatori, ma che secondo le previsioni crescerà in modo significativo. Harley-Davidson ha bisogno di percorrere nuove strade e innovare il proprio business, anche a costo di far storcere il naso ai puristi del marchio: l’azienda si è infatti di recente vista costretta a tagliare il numero dei propri dipendenti e a chiudere un impianto di produzione.

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