Hangouts Meet per la comunicazione enterprise

Apparecchiature basate sulla tecnologia della piattaforma Hangouts e dedicate alla comunicazione in ambito professionale: Google rinnova la sua offerta.
Hangouts Meet per la comunicazione enterprise
Apparecchiature basate sulla tecnologia della piattaforma Hangouts e dedicate alla comunicazione in ambito professionale: Google rinnova la sua offerta.

Il gruppo di Mountain View ha da qualche tempo deciso di adottare la tecnologia alla base della piattaforma Hangouts per offrire anche all’interno dell’ambito enterprise una soluzione completa e versatile dedicata alla comunicazione. Oggi bigG rafforza il proprio impegno in questa direzione presentando un nuovo hardware dedicato. Si tratta di apparecchiature destinate alle meeting room e nuove funzionalità dedicata a Jamboard, la lavagna digitale da 4.999 dollari di Google per i professionisti lanciata lo scorso anno che mette a disposizione un grande pannello touch da 55 pollici con risoluzione Ultra HD per le riunioni.

Tutto questo entra a far parte dell’offerta della G Suite. Il kit di Hangouts Meet contenente un ASUS Chromebox 2 (4 GB di memoria, processore Intel Core i7 di quinta generazione), lo Speakermic che combina microfono e altoparlante (audio a 360 gradi, cancellazione del rumore), una videocamera con sensore 4K (angolo di visione 120 gradi, crop automatico dei soggetti inquadrati) e un dispositivo da 10,1 pollici per il controllo è proposto al prezzo di 1.749,99 dollari. Novità anche per la già citata Jamboard, fino ad oggi disponibile solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che ora fa il suo debutto ufficiale anche sui territori di Irlanda, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Francia, Spagna e Finlandia. Per quanto riguarda l’Italia al momento tutto tace.

Il nuovo hardware di Google per la comunicazione in ambito aziendale

Il nuovo hardware di Google per la comunicazione in ambito aziendale

Restando in tema, la lavagna digitale riceve un aggiornamento che introduce l’impiego dell’intelligenza artificiale con il sistema AutoDraw: è in grado di riconoscere i disegni realizzati a mano libera, identificando le figure rappresentate in modo del tutto simile a quanto avvenuto nel 2016 con l’esperimento Quick, Draw! lanciato da Google per far comprendere le potenzialità del machine learning.

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