Gooseberry, l'alternativa Android al Raspberry Pi

Gooseberry è un'alternativa al Raspberry Pi, con hardware più potente e sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich: ecco tutti i dettagli e le immagini ufficiali.
Gooseberry è un'alternativa al Raspberry Pi, con hardware più potente e sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich: ecco tutti i dettagli e le immagini ufficiali.
Gooseberry, l'alternativa Android al Raspberry Pi

Gooseberry è un progetto svelato la scorsa settimana, che porterà alla nascita di un’alternativa al ben noto single-board computer Raspberry Pi, questa volta però equipaggiata con specifiche hardware migliori e basato sul sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Le specifiche della scheda vedono la presenza di un processore A10 da 1 GHz (possibile overclick fino a 1,5 GHz), GPU Mali 400, 512 MB di RAM, 4 GB di memoria interna dedicata allo storage e slot per schede microSD fino a 32 GB.

La potenza di calcolo a disposizione è più che sufficiente per gestire senza alcun rallentamento la gestione di flussi video Full HD (a risoluzione 1080p), da inviare poi a una TV oppure un monitor mediante l’uscita HDMI inclusa. Sono presenti anche una porta micro-USB oltre a tre pulsanti fisici, per la regolazione del volume e l’accensione.

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Ovviamente, è garantito il pieno supporto all’esecuzione di applicazioni come il browser per la navigazione, rendendo così Gooseberry una soluzione da valutare per chi cerca un dispositivo economico e poco ingombrante, adatto a soddisfare tutte le esigenze di base nell’ambito dell’intrattenimento domestico. Per chi preferisce Linux al mondo Android è prevista anche la possibilità di installare la distribuzione Ubuntu.

Più potenza e prestazioni migliori rispetto al Raspberry Pi, dunque, ma anche qualche mancanza, come lo slot Ethernet (solo WiFi). La commercializzazione è prevista entro le prossime settimane, al prezzo di 40 sterline, pari a circa 51 euro. Stando alle informazioni visibili sullo store ufficiale, le prime 500 unità sono già state tutte vendute, dunque gli interessati dovranno pazientare fino alla disponibilità del secondo lotto.

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