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Un bug rende meno indiscreta del previsto la soluzione Google Toolbar. In alcune circostanze, il sistema sviluppato da Mountain View per arricchire le funzionalità del proprio browser continua a tracciare l’attività degli utenti anche da disattivato. Il problema interessa la versione 6.3 di Google Toolbar con le "Funzionalità avanzate" attivate e si verifica solamente su Internet Explorer 8.
La
Il malfunzionamento si presenta per gli utenti di Internet Explorer 8 che decidono di attivare le funzioni Sidewiki e PageRank, rispettivamente utilizzate per condividere i risultati delle ricerche online e per visualizzare il "valore" di una pagina web secondo gli standard di Google. Attivate le due funzioni, Edelman ha provveduto a sospendere le attività della toolbar seguendo la procedura prevista dall’applicativo. Un successivo controllo sull’attività della propria connessione ha consentito all’esperto di sicurezza di rilevare l’attività di Google Toolbar, che stava dunque inviando informazioni sulla navigazione verso i server di Mountain View anche da disabilitata.
Stando a quanto riportato da Edelman, la successiva disattivazione delle funzioni Sidewiki e PageRank attraverso le finestre di dialogo di Internet Explorer 8 non ha interrotto l’invio delle informazioni da parte della toolbar. La disattivazione di Google Toolbar attraverso il sistema di gestione dei software aggiuntivi di IE8 non ha, inoltre, sortito effetti diretti consentendo dunque al sistema fornito da Mountain View di inviare i dati sulla navigazione del ricercatore. Per arrestare definitivamente l’invio delle informazioni si è reso dunque necessario il riavvio del browser.
La procedura poco intuitiva e trasparente per arrestare con sicurezza l’attività di Google Toolbar solleva alcuni interrogativi sul fronte della privacy. Nelle norme a tutela della riservatezza legate a Google Toolbar si specifica chiaramente che la disattivazione di PageRank e Google Sidewiki interrompe l’invio delle informazioni sulla navigazione verso Mountain View. Come dimostrato da Edelman, in alcune particolari condizioni tale affermazione non corrisponde del tutto al vero.
Per risolvere alla radice il problema, Google ha