Google sul VoIP? Si, no, forse

Molti analisti hanno visto nella ricerca di personale da parte di Google la volontà di entrare nel mercato dei provider con l'eventuale possibilità di lanciare il gruppo nel mondo del VoIP. Google smentisce rifiutando ogni commento alla vicenda.
Google sul VoIP? Si, no, forse
Molti analisti hanno visto nella ricerca di personale da parte di Google la volontà di entrare nel mercato dei provider con l'eventuale possibilità di lanciare il gruppo nel mondo del VoIP. Google smentisce rifiutando ogni commento alla vicenda.

Nei giorni scorsi un annuncio comparso sul sito ufficiale di Google aveva dato il via ad una serie incontrollata di voci circa i possibili programmi futuri del gruppo. In particolare l’attenzione si è soffermata sull’ipotesi per cui il gruppo controllato da Larry Page e Sergey Brin potesse diventare un vero e proprio provider, aggiungendo così una solida struttura di base all’attuale servizio di ricerca. La notizia è stata ripresa da più parti, nessun commento è giunto da Google ed il tutto è rimasto nella semplice dimensione dell’ipotesi.

L’ipotesi ha trovato nuove conferme nel momento in cui l’autorevole Times ha offerto un’ulteriore versione della questione: Google potrebbe aver adocchiato il settore del VoIP e, da solo o tramite Skype, potrebbe aver intenzione di usare il proprio marchio per sfondare nel settore. L’ipotesi è suggestiva non solo per le importanti eventuali conseguenze del caso, quanto soprattutto per le motivazioni che rendono tale orizzonte credibile e prospettabile: il VoIP è in crescita esponenziale, Google si trova a dover gestire gli introiti dell’entrata in borsa ed una differenziazione delle entrate potrebbe costituire un’importante salto di qualità per i pacchetti azionari del gruppo. Ma

Google, a quanto pare, sia pur senza rilasciare al momento comunicati ufficiali, avrebbe smentito l’ipotesi avanzata dal Times. Smentita o non smentita, il dubbio rimarrà tale almeno fin quando l’origine della notizia non troverà diverse motivazioni. In particolare la notizia sarebbe stata giudicata da un responsabile della sezione inglese di Google semplicemente come «mera speculazione: e noi non commentiamo i pettegolezzi».

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