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Google ci tiene all’istruzione ed al buon nome di AdWords e per questo ha subito accettato, su invito delle principali università americane, di rimuovere dai suoi banner pubblicitari tutte le inserzioni inerenti a siti che vendono compiti precompilati.
La pratica di scaricare temi, compiti o relazioni direttamente da internet è molto frequente sia nel nostro paese che (soprattutto) in America o Inghilterra (in virtù della maggiore diffusione in rete di documenti in inglese e del maggior numero di prove scritte rispetto a quelle orali delle università straniere). E come per tutti i business, anche quello dei compiti già pronti ha diversi livelli d’entrata, dalle relazioni generiche il cui contenuto non è garantito (che si possono trovare gratuitamente) a compiti dal risultato garantito e fortemente specifici il cui prezzo può anche arrivare a 7.000 euro l’unità.
Ora i siti che fomentano e consentono di barare all’università non potranno più farsi pubblicità in rete, o almeno non tramite Google. I compiti già scritti dunque raggiungono nell’elenco degli argomenti proibiti per i banner di Google i già fuorilegge fumo, droga, cure miracolose, falsi documenti, armi e prostituzione.
Esultano le università, che nella sola Inghilterra avevano denunciato un giro di documenti scaricati pari ai 12.000 l’anno, ma non siti come
Essaywritings al momento non risulta essere raggiungibile e nel contempo le promozioni messe al bando risultano ancora essere presenti sulle pagine del motore.