Google e la piattaforma di lancio per Project Loon

Il gruppo di Mountain View ha mostrato Chicken Little, la piattaforma di lancio per i palloni aerostatici di Project Loon, già in azione a Porto Rico.
Google e la piattaforma di lancio per Project Loon
Il gruppo di Mountain View ha mostrato Chicken Little, la piattaforma di lancio per i palloni aerostatici di Project Loon, già in azione a Porto Rico.

Project Loon è senza alcun dubbio una delle iniziative più ambiziose e innovative tra quelle lanciate fino ad oggi da Google: si tratta di un progetto che mira a portare la connettività ovunque, anche nei territori ancora afflitti dalla piaga del digital divide, mediante l’utilizzo di palloni aerostatici in orbita nella stratosfera, che inviano al suolo un segnale con velocità paragonabile a quella delle tradizionali reti LTE.

Oggi il gruppo di Mountain View torna a parlarne, mostrando la piattaforma di lancio realizzata appositamente e soprannominata Chicken Little. Si tratta di una struttura alta quasi 17 metri, in grado di gonfiare e lanciare un pallone in soli 30 minuti. Ognuno di questi è costituito da tre parti, che prima di essere assemblate vengono analizzate con attenzione, per assicurarsi che tutto funzioni per il meglio. Di recente il design è stato migliorato, attraverso l’inclusione di tre pannelli solari che aumentano sia la manovrabilità che l’autonomia in termini di funzionamento. Ecco quanto dichiarato da bigG.

Abbiamo compiuto un grande passo in avanti verso il nostro obiettivo questo mese mandando uno dei nostri auto-launcher, Chicken Little, in vacanza nell’assolata Porto Rico. Dopo la costruzione iniziale e i test condotti nel Wisconsin (USA), Chicken Little è stato impacchettato e spedito in una nuova location lontana 3.500 Km, dove è stato riassemblato e utilizzato con successo per il lancio automatico di alcuni palloni di prova.

A rendere il tutto ancora più interessante è il fatto che i palloni aerostatici non sono comandati da un operatore: il loro allineamento è del tutto automatico e calibrato in modo da garantire la migliore copertura possibile al suolo. Tra i prossimi step del progetto potrebbe rientrare anche l’avvio di una fase di test negli Stati Uniti, in collaborazione con alcuni operatori locali. Altri territori interessati dal progetto sono invece Sri Lanka e Indonesia.

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