Google One Pass apre anche all'Italia (update)

Google One Pass è il sistema di abbonamento che Google offre agli editori per consentire abbonamenti online ai propri contenuti.
Google One Pass apre anche all'Italia (update)
Google One Pass è il sistema di abbonamento che Google offre agli editori per consentire abbonamenti online ai propri contenuti.

Google ha inaugurato da pochi minuti il nuovo servizio One Pass con il quale intende consentire agli editori di vendere online l’accesso in abbonamento ai propri contenuti digitali. Trattasi di una scelta importante ed annunciata con tempistica non certo casuale, poiché immediatamente successiva al cambio di regole sull’App Store e nel pieno dell’ondata di polemiche che sta seguendo l’annuncio di Cupertino.

Interessante caratteristica del servizio è nel fatto che sia disponibile fin da subito anche in Italia oltre ad altri paesi quali Canada, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Per tutti gli editori di questi paesi si apre pertanto una opportunità alternativa al marketplace Apple: distribuire contenuti in abbonamento sui sistemi Google sarà più semplice e probabilmente anche meno oneroso, configurando così una concorrenza tra i marketplace che in divenire non potrà che fare del bene al settore.

Grazie a un sistema di autenticazione degli utenti, elaborazione e gestione dei pagamenti, Google One Pass consente agli editori di dedicarsi alla creazione di contenuti di alta qualità per i loro lettori. Gli editori possono godere della flessibilità nella scelta dei modelli di pagamento e dei contenuti del sito da offrire a pagamento o gratuitamente ai clienti.

Google spiega che il sistema One Pass è estremamente facile da implementare e gestire, rapido da configurare ed abbinato a Google Checkout per il recepimento dei pagamenti dovuti. Ogni decisione relativa alla forma di abbonamento è affidata agli editori: «È possibile addebitare il costo di ogni singolo articolo, offrire pass giornalieri, abbonamenti mensili o pacchetti con più edizioni. Consente inoltre agli editori di concedere l’accesso ad abbonati esistenti tramite un sistema basato su coupon, in modo da poter dare facilmente l’accesso completo online ai clienti correnti».

Al momento non è indicato però il parametro più importante, ossia la cifra che Google richiede per consentire agli editori di veicolare i propri contenuti tramite il proprio sistema. Un apposito video illustrativo indica però la possibilità di accedere ai medesimi contenuti tramite più strumenti: dal pc al tablet, dal telefonino ad altri schermi, rendendo indifferente il device usato ai fini del reperimento del contenuto.

Google One Pass, soprattutto, mette Apple alle strette: sebbene l’App Store sia ad oggi il marketplace in assoluto più utilizzato, la crescita di Android è imponente e la sfida lanciata sull’editoria potrebbe cambiare pesantemente gli equilibri in campo. Ma per capire fino a che punto One Pass possa essere un elemento di disturbo occorrerà carpirne i dettagli, poiché è nei limiti che sarà possibile giudicare la reale apertura del sistema di Mountain View rispetto a quello di Cupertino.

Update
Secondo il WSJ Google tratterrà il 10% sul prezzo dell’abbonamento contro il 30% relativo all’offerta Apple.

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