Google News fatto a mano

Google ha avviato un esperimento esteso a pochi utenti con cui porterà sulla homepage di Google News uno spazio denominato Editors' Picks. In questo spazio le news sono scelte e portate alla luce da editori partner invece che da semplici algoritmi
Google News fatto a mano
Google ha avviato un esperimento esteso a pochi utenti con cui porterà sulla homepage di Google News uno spazio denominato Editors' Picks. In questo spazio le news sono scelte e portate alla luce da editori partner invece che da semplici algoritmi

Google ha avviato un piccolo test (che comparirà ad un limitato numero di utenti) con cui conta di portare all’interno di Google News un sistema innovativo di archiviazione ed organizzazione delle news. Un metodo tanto nuovo, quanto antico: il ranking, infatti, sarà fatto letteralmente a mano.

Per Google si tratta al tempo stesso di un passo indietro e di un passo avanti. Dal punto di vista tecnico trattasi di un indubbio passo indietro perchè si configura come una bandiera bianca che sventola sull’orgoglio Google del servizio completamente basato sugli algoritmi di casa. «Gli articoli sono stati selezionati e posizionati in questa pagina in modo automatico»: in questa frase v’è l’essenza di Google News fin dalle origini, v’è il mantra sul quale si è sostenuta la difesa del servizio quando gli editori cercavano di attaccare. Partendo da un piccolo esperimento, però, tutto ciò potrebbe ora parzialmente cambiare.

Dal punto di vista funzionale potrebbe invece essere un importante passo avanti. A parlarne è Megan Garber sul Nieman Journalism Lab, secondo cui alcuni utenti avrebbero iniziato a visualizzare uno spazio apposito denominato “Editors’ Picks” nel quale le news non sono elencate sulla base di una scelta computazionale, ma a seguito dell’analisi critica della mente umana. Tale responsabilità sarebbe nelle mani di editori partner ai quali sarebbe lasciata la responsabilità di proporre particolari articoli che, fuoriuscendo dall’omologazione intrinsecamente connessa all’azione degli algoritmi, offrirebbe una vetrina ulteriore a cui gli editori potrebbero aggrapparsi.

Google sembra sminuire il progetto indicandolo come un semplice esperimento tra i tanti in auge continuamente. Trattasi però di qualcosa di nuovo all’interno di un servizio che da troppo tempo raccoglie tante polemiche e pochi aggiustamenti, configurandosi come hub centrale nell’orientamento tra le news online e raccogliendo denunce che hanno tentato di porne in discussione i rapporti con l’advertising di Google. The Washington Post, Newsday, Reuters e Slate fanno parte della prima dozzina di editori invitati a testare la nuova funzione. Eventuali buoni risultati sono destinati, in futuro, a portare Editors’ Picks tra i tasselli della homepage di Google News.

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