Google invia 50.000 Kamasutra

Un errore di grave entità, esiti fortunatamente praticamente nulli: Google ha inviato per errore il worm 'Kamasutra (W32/Kapser.A@mm) a 50.000 utenti iscritti ad una mailing list dedicata a Google Video. Il worm è comunque oggi praticamente inoffensivo
Google invia 50.000 Kamasutra
Un errore di grave entità, esiti fortunatamente praticamente nulli: Google ha inviato per errore il worm 'Kamasutra (W32/Kapser.A@mm) a 50.000 utenti iscritti ad una mailing list dedicata a Google Video. Il worm è comunque oggi praticamente inoffensivo

Google ha inavvertitamente inviato a 50.000 propri utenti un worm. Trattasi, nella fattispecie, di W32/Kapser.A@mm (o Nyxem.E), il cosiddetto “worm kamasutra” di cui si è fatto gran parlare ad inizio 2006. Il worm è oggi identificato e bloccato da tutti i migliori antivirus, ma l’improvvido rilancio odierno rischia di apportare danni soprattutto a coloro i quali lo hanno ricevuto direttamente da una fonte considerata sicura qual è Google.

Google ammette che tre post del proprio Video Blog group non avrebbero dovuto essere immesi. Invece così è stato e gli iscritti alla mailing list (50.000 utenti, appunto) si son trovati a dover fare i conti con un allegato dannoso per i propri sistemi. La mailing list invia solitamente video «interessanti e divertenti», ma il caso di martedì notte non è propriamente in questa casistica. Il worm Kamasutra era creato per essere azionato in un data precisa (3 Febbraio 2006), si diffuse a suo tempo sulla spinta delle immagini pornografiche promesse in allegato, ma oggi è virtualmente innocuo. Un problema più teorico che altro, dunque, che avrebbe però potuto deflagrare con ben altri esiti se il worm in azione avesse avuto caratteristiche differenti.

Mentre Sophos ricorda come il caso di Google non sia isolato e che la storia insegna che talune problematiche possano presentarsi ciclicamente, a Mountain View si promette l’adozione di un maggior controllo interno affinchè intoppi simili non abbiano più a succedere. Il Google Video Team ammette l’errore e suggerisce l’adozione di un software antivirus aggiornato come unica possibile soluzione ad una frittata ormai fatta.

Al momento il blog ufficiale del servizio, però, nonostante sia dichiaratamente curato dal Google Video Team, non fa cenno del problema avuto. Ogni informazione in merito, dunque, è apparentemente lasciata a dichiarazioni ufficiali, ma su fonti giornalistiche.

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