Google: nuove informazioni sul futuro da operatore

Emergono ulteriori indizi sulle partnership siglate da Google con Sprint e T-Mobile, che porteranno il motore di ricerca a diventare un operatore virtuale.
Google: nuove informazioni sul futuro da operatore
Emergono ulteriori indizi sulle partnership siglate da Google con Sprint e T-Mobile, che porteranno il motore di ricerca a diventare un operatore virtuale.

Google diventerà un operatore virtuale. La prima conferma è giunta nei giorni scorsi, con l’ufficializzazione della partnership che legherà il motore di ricerca a Sprint (e T-Mobile). Una mossa che andrà di fatto ad estendere ulteriormente il raggio d’azione del gruppo di Mountain View, finalizzata ad offrire agli utenti una valida alternativa per la connessione Internet e l’accesso ai servizi Web in mobilità.

Oggi emergono nuove informazioni sulla collaborazione, riportate dalla redazione del Wall Street Journal. Innanzitutto il lancio, inizialmente previsto per l’ottobre 2015, sarebbe stato anticipato entro la prima metà dell’anno, a dimostrazione di come i preparativi per il debutto dell’iniziativa siano ormai a buon punto. Inoltre, a quanto pare l’offerta potrebbe non interessare in un primo momento solo alcune zone, ma l’intero territorio statunitense.

Per quanto riguarda i prezzi, invece, almeno nella prima fase Google potrebbe non fare troppa concorrenza abbassando le tariffe in modo eccessivo, puntando sulla convenienza nell’effettuare chiamate e videochiamate sfruttando strumenti come quelli offerti da Voice e Hangouts piuttosto che con i metodi tradizionali. Per assicurarsi che il traffico generato sulla propria infrastruttura non sia eccessivo, Sprint avrebbe inserito nel contratto una clausola che fissa un tetto massimo di banda messa a disposizione per bigG.

L’intenzione del motore di ricerca sarebbe comunque quella di non fare affidamento principalmente sulle reti 3G o 4G-LTE, bensì sui network WiFi, potenziando la copertura sul territorio USA in modo simile a quanto fatto da realtà come FreedomPop, che oggigiorno offre oltre 10 milioni di punti d’accesso wireless nei 50 stati nordamericani. La strada che porterà bigG ad essere un vero e proprio MVNO (Mobile Virtual Network Operator) è dunque stata imboccata. Resta da capire come gli utenti accoglieranno l’iniziativa, per valutare la possibilità di vederla replicata altrove, forse anche al di fuori dei confini statunitensi. Per saperlo non bisogna far altro che attendere qualche mese.

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