Google Foto riconosce i volti duplicati

Nuova feature in arrivo per la piattaforma Google Foto: l'obiettivo è quello di organizzare in modo più intelligente ed efficiente il proprio archivio.
Google Foto riconosce i volti duplicati
Nuova feature in arrivo per la piattaforma Google Foto: l'obiettivo è quello di organizzare in modo più intelligente ed efficiente il proprio archivio.

Ormai da tempo la piattaforma Google Foto è in grado di identificare la presenza dei volti all’interno delle immagini caricate dagli utenti, grazie a un sistema di intelligenza artificiale che rende più semplice l’organizzazione della propria raccolta. Una feature che sta per compiere un passo in avanti, grazie all’introduzione di una novità già avvistata da alcuni iscritti e che quasi certamente presto verrà messa a disposizione di tutti con un rollout su scala globale.

Nella sezione People (Persone) dell’interfaccia Web, sta facendo la sua comparsa un piccolo box come quello visibile in allegato di seguito, che mostra due volti e pone una semplice domanda: “È la stessa persona?”. Tre le risposte preconfezionate: “Sì”, “No”, “Non ne sono sicuro”. In base a questa informazione il servizio è in grado di associare alla stessa persona fotografie scattate in periodi differenti (anche a distanza di anni) o in condizioni diverse. Un ulteriore, piccolo step evolutivo, per una piattaforma che sta assumendo un’importanza sempre più centrale nell’ecosistema di Mountain View.

La versione Web della piattaforma Google Foto ha iniziato a chiedere agli utenti se i volti identificati all'interno delle stesse immagini appartengono alla stessa persona

La versione Web della piattaforma Google Foto ha iniziato a chiedere agli utenti se i volti identificati all’interno delle stesse immagini appartengono alla stessa persona

Va precisato che già in passato era possibile effettuare l’operazione, ma in modo del tutto automatico e andando a cercare tra le persone riconosciute da Google Foto i volti duplicati.

Il servizio, introdotto in un primo momento come semplice contenitore cloud per lo storage delle immagini scattate in mobilità con gli smartphone, è andato via via nel corso del tempo arricchendosi di nuovi strumenti e funzionalità, la maggior parte dei quali basati proprio sugli algoritmi dell’intelligenza artificiale. Tra questi un assistente che, in modo del tutto automatico e senza richiedere l’intervento dell’utente, crea collage o animazioni partendo dalle immagini acquisite in un giorno specifico o in una determinata situazione.

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