Google Field Trip debutta in Europa

Google lancia anche in Europa, al momento esclusivamente nel Regno Unito, l'applicazione Field Trip per i dispositivi Android.
Google lancia anche in Europa, al momento esclusivamente nel Regno Unito, l'applicazione Field Trip per i dispositivi Android.
Google Field Trip debutta in Europa

Lanciata nel mese di settembre per gli utenti USA, l’applicazione Google Field Trip per dispositivi Android raggiunge oggi l’Europa, anche se al momento è possibile scaricarla (gratuitamente dallo store Google Play) esclusivamente nel Regno Unito. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di un software che permette di scoprire location e punti d’interesse nelle vicinanze, in base alle informazioni che permettono al servizio di stabilire la posizione esatta dell’utente.

A differenza delle tante alternative disponibili in ambito mobile, il punto di forza di Google Field Trip è rappresentato dalla sua capacità di funzionare in background e mostrare suggerimenti o informazioni in modo del tutto automatico. Passeggiando o spostandosi in automobile, ad esempio, l’app notifica all’utente quando ci si trova nei pressi di un monumento, oppure ci si sta avvicinando a un luogo che merita di essere visitato. Ovviamente lo stesso avviene con bar, ristoranti o altre attività commerciali, permettendo così a bigG di potenziare il proprio business legato all’advertising in mobilità.

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Una sorta di evoluzione per il concetto di realtà aumentata, sempre più presente su smartphone e tablet come dimostra il recente esordio del gioco Ingress. Non a caso gli sviluppatori sono gli stessi, ovvero quelli del team Niantic Project, specializzato proprio in questa tipologia di applicazioni.

Google Field Trip prevede due modalità di utilizzo: la prima è denominata Explorer Mode e visualizza sul display notifiche relative alla totalità dei punti d’interesse che si trovano nelle vicinanze del dispositivo, mentre la seconda, Feeling Lucky Mode, segnala solamente i più importanti. Non manca però la possibilità di navigare manualmente sulla mappa inclusa nel software, alla ricerca di ciò che si vuole scovare, con le location meticolosamente suddivise per categorie. I primi test condotti in territorio britannico parlano comunque di un software da perfezionare: se Londra è ben coperta con centinaia di segnalazioni, lo stesso non vale per città come come Birmingham o Manchester. Con tutta probabilità l’app giungerà in futuro anche nel nostro paese.

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