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Il progetto
Dragonfly è una versione censurata del motore di ricerca Google a cui il colosso di Mountain View sta lavorando dal 2017 e che dovrebbe rimuovere automaticamente dai risultati delle ricerche tutti i siti vietati dal Grande Firewall cinese.
In Cina esiste una censura molto forte imposta da parte del governo che impedisce agli utenti cinesi di navigare in totale libertà: diversi contenuti relativi a religione o politica, e considerati destabilizzanti, vengono automaticamente oscurati dal firewall. Molti cinesi cercano di aggirare questa limitazione attraverso
Una censura contestata fortemente da Google, che nel 2010 decise di chiudere il suo motore di ricerca in Cina, ma che oggi – evidentemente ingolosito da una fetta pari a 772 milioni di potenziali utenti – vuole tornare sul discorso, con una versione rivista ad hoc del suo Google Search.
Volevamo sapere come sarebbe stato se fossimo presenti anche in Cina, ed è quello che abbiamo sviluppato internamente. Considerata l’importanza del mercato e il numero di utenti presenti, ci sentiamo in dovere di riflettere seriamente su questo problema e adottare una visione a lungo termine
Pichai appoggia dunque la scelta da parte dell’azienda di sviluppare un motore di ricerca censurato ad hoc per la Cina, ammettendo – seppur in maniera implicita – l’esistenza del progetto Dragonfly. Inoltre dai primi esperimenti è risultato che sono state soddisfatte oltre il 99% delle query.