Google Buzz già nel mirino degli spammer

Google Buzz già nel mirino degli spammer

Nonostante

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

sia stato lanciato solo pochi giorni fa, il nuovo social network di BigG sembra essere già diventato uno dei preferiti dagli spammer che, secondo quanto rivelato da una ricerca di

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, non hanno perso tempo nel prendere di mira la neonata piattaforma.

Questo si va ad aggiungere ad una seria

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degli utenti rilevata nei giorni scorsi e alla più recente

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(Electronic Privacy Information Center) relativa al metodo con il quale Google ha scelto di introdurre il servizio nella casella GMail dei propri utenti.

Quando nel 2006 venne lanciato

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, ci volle un periodo piuttosto lungo prima di vedere la comparsa di un elevato numero di messaggi non desiderati, mentre in solo un paio di giorni lo spam sembra aver trovato in Google Buzz terreno fertile per la sua proliferazione. Potrebbe sembrare un dettaglio di poco conto, ma questo la dice lunga su come negli anni l’abilità di chi si cimenta in questo tipo di operazioni sia evoluta, di pari passo con la crescita e la sempre più capillare diffusione dei servizi Web 2.0.

Al fine di combattere questa tendenza, secondo Websense vanno adottate le dovute contromisure, soprattutto in ambito professionale, per garantire la sicurezza e la privacy durante le sessioni di navigazione. Naturalmente, la più importante di queste rimane il buon senso, che arriva anche laddove i più aggiornati software antivirus e antispam falliscono.

Dopotutto, le statistiche parlano chiaro: i siti che consentono la pubblicazione di contenuti generati dagli utenti sono uno degli obiettivi preferiti dai cyber criminali, per la loro capacità di raggiungere in modo diretto i loro obiettivi, tanto che circa il 95% dei commenti lasciati su blog, forum e social network, è stato etichettato proprio come spam o ingannevole.

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