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Quando Margo Georgiadis si è rivolta agli 800 urbanisti, dirigenti comunali e filantropi riuniti al tradizionale pranzo annuale del Consiglio di pianificazione di Chicago, pochi si aspettavano un invito tanto diretto: aprire i dati municipali al motore di ricerca. Le reazioni sono andate dal titubante al molto perplesso.
La ex COO di Groupon e già responsabile delle vendite di Google, oggi presidente di Google per il nord e sud america, non si è lasciata sfuggire l’occasione di raccontare pubblicamente di un motore di ricerca capace di fornire servizi molto più avanzati di quelli odierni. Un vero e proprio assistente personale:
Le informazioni in possesso dei governi locali potrebbero essere incredibilmente utili per quel che facciamo tutti i giorni. Non pensiamo più che il massimo sia avere una casella di ricerca e una risposta: se gli utenti ci dicono chi sono, dove lavorano, dove vivono, se siamo in grado di guardare il calendario di ciascuno per riassumere e organizzare quello che si sta facendo, possiamo effettivamente diventare un assistente personale.
Sembra incredibile che nelle stesse ore in cui Eric Schmidt giudicava
Le città più smart e un sistema onnipresente
L’ambizione che muove Google, in realtà, è partecipare da protagonista all’incremento smart delle città. La mobilità intelligente, che analizza condizioni di traffico alla luce di dati storici e produce suggerimenti automatici, le mappe conseguenti, le applicazioni per farle funzionare: questo, già possibile ma molto migliorabile, è soltanto un piccolo esempio delle enormi
Un po’ come l’ultimo film – avveniristico fino a un certo punto – di Spike Jonze,