Google, arriva l'intelligenza artificiale

Google vuole portare le reti neurali nei propri servizi: l'esordio avverrà con il riconoscimento vocale, migliorato del 25% rispetto al passato.
Google, arriva l'intelligenza artificiale
Google vuole portare le reti neurali nei propri servizi: l'esordio avverrà con il riconoscimento vocale, migliorato del 25% rispetto al passato.

L’intelligenza artificiale è pronta a compiere un nuovo passo in avanti in casa Google: l’azienda di Mountain View sarebbe infatti pronta a far esordire una serie di tecnologie realizzate dai propri ingegneri per consentire ai software di eseguire autonomamente compiti di riconoscimento ed apprendimento usufruendo di reti neurali appositamente progettate. Il tutto dovrebbe avvenire a breve, consentendo ad esempio ad alcuni software della società di riconoscere particolari oggetti.

A differenza di quanto fatto fino ad oggi, le reti neurali studiate nei laboratori californiani di Google sarebbero in grado di comprendere autonomamente quali dettagli di una particolare situazione risultino essere determinanti per apprendere nuove informazioni, senza che un operatore suggerisca cosa studiare e cosa invece ignorare. Tali informazioni vengono quindi recepite istantaneamente, modificando le relazioni che intercorrono tra le varie celle che le compongono e consentendo di fatto al software di apprendere.

Dopo lunghi mesi di studio e ricerca, dunque, i cantieri del colosso delle ricerche sono pronti a far esordire tale tecnologia al di fuori dei laboratori. In particolare, il primo banco di prova dovrebbe essere il riconoscimento vocale, sempre più presente a bordo dei dispositivi mobili e nuovo cavallo di battaglia sul quale Google intende puntare per sponsorizzare Android. Secondo le prime stime, le reti neurali avrebbero consentito al servizio del gruppo di migliorare di un 25% la propria capacità di riconoscere la voce dell’utente, per il momento esclusivamente qualora venga utilizzata la lingua inglese.

Nel corso dei prossimi mesi, poi, il tutto potrebbe abbracciare anche ulteriori servizi del gigante statunitense, il cui portfolio di strumenti messi a disposizione degli utenti ben si presta ad una simile tecnologia. Presto, insomma, YouTube potrebbe essere in grado di riconoscere persone, animali oppure oggetti presenti nei video, mentre Google+ potrebbe consentire di riconoscere un volto in maniera piuttosto accurata.

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