Google Arcade, una startup per il social gaming

Un team interno a Google, chiamato Arcade e guidato dal 21enne Michael Sayman (ex Facebook), si occuperà di titoli mobile da giocare con gli amici.
Google Arcade, una startup per il social gaming
Un team interno a Google, chiamato Arcade e guidato dal 21enne Michael Sayman (ex Facebook), si occuperà di titoli mobile da giocare con gli amici.

C’è una nuova startup in quel di Alphabet, anche se la sua esistenza è fino ad oggi rimasta ben nascosta e confinata entro le mura del gruppo di Mountain View: si chiama Google Arcade ed è nata di recente con l’obiettivo dichiarato di sviluppare giochi mobile con i quali intrattenersi in compagnia degli amici. Non è dunque fuori luogo parlare di social gaming.

La guida del team è stata affidata a Michael Sayman, 21enne assunto nell’agosto scorso da bigG (inizialmente come Product Manager per la squadra dell’Assistente Google) dopo un’esperienza iniziata non appena compiuta la maggiore età tra le fila di Facebook. A svelare l’iniziativa è stata la redazione di Bloomberg, facendo riferimento a un primo titolo in arrivo già nel corso dell’estate. Si parla di un trivia game, una sorta di quiz in cui mettere alla prova le proprie conoscenze. Arcade ha preso vita all’interno dell’Area 120, l’incubatore lanciato nel 2016 in cui alcuni dipendenti di Google sono messi nelle condizioni di lavorare alla creazione di startup ad alto tasso di innovazione. È lo stesso Sayman a confermare l’esistenza del progetto con un post su Twitter.

Anche un portavoce del gruppo ha messo nero su bianco l’esistenza del progetto, senza però aggiungere alcuna informazione.

È concentrato su giochi mobile per gli amici, è un esperimento nelle sue primissime fasi, dunque al momento non ci sono molti dettagli da condividere.

I titoli sviluppati e distribuiti da Arcade non avranno connessioni o legami con i social network esistenti (nemmeno con G+): agli utenti sarà chiesto di creare un account attraverso il proprio numero di telefono. Per bigG si tratta di un investimento, poiché stando al suo punto di vista quando un gioco assume una certa importanza coinvolgendo un numero non indifferente di persone diventa a sua volta una sorta di piattaforma social.

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