Google: fallita l'acquisizione di Cyanogen

Il team al lavoro sul noto firmware CyanogenMod avrebbe rifiutato l'offerta di Google: è così sfumata l'acquisizione da parte del motore di ricerca.
Google: fallita l'acquisizione di Cyanogen
Il team al lavoro sul noto firmware CyanogenMod avrebbe rifiutato l'offerta di Google: è così sfumata l'acquisizione da parte del motore di ricerca.

CyanogenMod è una delle custom ROM che nel corso del tempo hanno saputo riscontrare il maggior successo tra la community di utenti legata al mondo Android. Il team responsabile del suo sviluppo, Cyanogen, una startup capace di trasformare una passione (quella per il robottino verde) in un vero e proprio business. Stando a quanto svelato oggi il team avrebbe rifiutato un’offerta per l’acquisizione da parte di Google.

Non è stato svelato il valore economico della proposta. A parlarne è il sito The Information, che riporta di un recente incontro tra Sundar Pichai (a capo delle divisioni Android, Chrome e Google Apps) e il fondatore del progetto Steve Kondik. I due non sarebbero giunti ad un accordo, in quanto Cyanogen ritiene di aver ancora di fronte a sé ampi margini di crescita continuando ad operare in modo indipendente. L’obiettivo è quello di raccogliere finanziamenti per un totale di circa un miliardo di dollari, continuando così nello sviluppo di firmware dedicati a decine e decine di dispositivi. Nei mesi scorsi il software è stato preinstallato sullo smartphone OnePlus One, uno dei modelli più attesi e desiderati di questo 2014. inizialmente acquistabile solo su invito.

Inoltre, è di oggi l’indiscrezione relativa ad un accordo fra il team e il produttore Micromax, per la realizzazione di un altro telefono basato sulla ROM. Il lancio potrebbe avvenire già entro la fine dell’anno, inizialmente sul territorio indiano (dove nelle scorse settimane ha fatto il suo debutto l’iniziativa Android One), con un prezzo di vendita contenuto. Al momento non ci sono informazioni sul nome dello smartphone e sulle specifiche della scheda tecnica. È comunque lecito ipotizzare un comparto hardware di fascia medio-bassa, in modo da contenere i costi per l’utente finale.

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