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Secondo Ivory, un accordo con Microsoft potrebbe conferire nuova solidità alla società di Sunnyvale alleviando il difficile momento attraversato dalla compagnia, abbandonata da poche settimane anche da Jerry Yang. L’
Il piano di Ivory prevede la vendita del comparto ricerche di Yahoo alla società di Redmond, che diverrebbe dunque il nuovo search provider per le altre attività di Yahoo. La nuova piattaforma sarebbe dunque gestita principalmente da Microsoft, mentre a Yahoo spetterebbero i ricavi derivanti dalle ricerche effettuate sui portali ancora di sua proprietà. Infine, la vendita del settore ricerche renderebbe Microsoft il nuovo search provider per le società affiliate di Sunnyvale.
Sempre secondo Ivory, la vendita del settore delle ricerche online a Microsoft consentirebbe a Yahoo di aumentare notevolmente il valore delle sue azioni, portandosi dagli attuali 12 dollari ad almeno 24/29 dollari. L’accordo potrebbe portare nelle casse dello storico motore di ricerca almeno 15 miliardi di dollari, assicurando a Yahoo un futuro maggiormente roseo. Il patto tra le due società potrebbe consentire un risparmio di circa 800 milioni di dollari all’anno, grazie a una migliore ottimizzazione delle risorse e al taglio di numerosi costi di gestione. Infine, grazie alla maggiore incidenza sul mercato delle ricerche, i ricavi potrebbero aumentare di circa il 20% in un anno, percentuale calcolabile in almeno 500 milioni di dollari.
Nell’appello inviato al board di Yahoo, Ivory fa propria la filosofia di Steve Ballmer sulla necessità di agire rapidamente per arginare le prestazioni di Google, che al momento agisce praticamente indisturbato nel comparto delle ricerche online. La lettera si conclude con un invito a prendere seriamente in considerazione le ipotesi su un patto con Microsoft e con una considerazione amara sulla strategia sinora adottata dal board, che ha portato a una repentina cadua del valore azionario della società.
Intanto, nella giornata di ieri Yahoo ha rivisto parte delle proprie politiche legate alle dinamiche interne al suo board. La società ha rimosso alcuni