Vita sempre più dura per i ladri di dispositivi elettronici. Si è già parlato in passato delle vicende di alcuni criminali improvvisati che, rubato un iPhone, han ben pensato di non disattivare la condivisione Dropbox. Ne sono nate così delle pubblicazioni esilaranti su Tumblr, dove i legittimi proprietari del melafonino – ormai rassegnati dalla possibilità di rimettere mano sui loro terminali – deridono le pose da star dei loro malfattori. Una vicenda che arriva dalla Scozia, però, svela come le tecnologie di Rete possano andare ben oltre alla semplice e sconsolata ironia: un ladro di iPad è stato individuato e arrestato grazie a iCloud.
J.J., un uomo di 43 anni della cittadina scozzese di Perth, pare abbia sottratto un iPad nel suo quartiere di Bute Drive lo scorso 2 novembre. Forse inconsapevole del corretto funzionamento del tablet, non si è accorto come il legittimo proprietario avesse abilitato il backup automatico delle fotografie sul proprio account iCloud. E così è bastato solo uno scatto non solo per identificarlo, ma anche per riconoscerne la zona e individuarne la posizione. Fermato dalla polizia, per lui si apriranno le porte del carcere.
L’uomo pare non fosse nuovo alle cronache giudiziarie: nell’ultimo decennio è stato accusato di 72 piccoli crimini, tra furti e scippi, quasi tutti dettati da un passato di droga. Colto con le mani nel sacco, ha ammesso di aver fatto irruzione in un’abitazione del suo quartiere lo scorso 2 novembre, sottraendo due iPad. Lo scorso agosto, invece, pare abbia fatto razzia di genere alimentari in un supermercato locale, spinto dalla fame e dalla mancanza di denaro. Così come sottolinea la difesa, la posizione dell’uomo è peculiare, perché alla base dei suoi comportamenti vi sarebbe una grande sofferenza:
«È una persona che da lungo tempo ha difficoltà con la droga. Ha tre figli e quattro nipoti. È una persona intelligente e ha deciso di non lasciarsi coinvolgere più da questo tipo di comportamenti, per focalizzarsi sulla sua famiglia e risolvere i suoi problemi di dipendenza.»
Nel frattempo, però, sembra proprio che il carcere sarà inevitabile: sono 8 i mesi a cui sarebbe stato condannato. Dal punto di vista meramente tecnologico, invece, un monito per tutti gli aspiranti ladri: i servizi di geolocalizzazione, così come la nuvola di Apple, rendono il furto un rischio che forse non è il caso di intraprendere. Il tutto ad appannaggio, fortunatamente, degli utenti: pare proprio che iCloud funga più da deterrente al reato più delle stesse pene.