Frammentazione Android: Lollipop al 5,4%

Circa un dispositivo Android ogni venti in circolazione è attualmente equipaggiato con il sistema operativo Lollipop: ecco le nuove statistiche ufficiali.
Circa un dispositivo Android ogni venti in circolazione è attualmente equipaggiato con il sistema operativo Lollipop: ecco le nuove statistiche ufficiali.
Frammentazione Android: Lollipop al 5,4%

Come sempre accade all’inizio di ogni mese, Google ha rilasciato le statistiche ufficiali relative alla frammentazione dell’ecosistema Android. Si tratta di informazioni aggiornate al 6 aprile, rilevate analizzando la totalità dei dispositivi (smartphone e tablet) che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Play Store per il download o l’aggiornamento del software mediante l’applicazione ufficiale.

Ciò che balza fin da subito all’occhio è la crescita della release 5.0 Lollipop, arrivata complessivamente al 5,4%, facendo segnare un +2,1% rispetto al mese di marzo. Una tendenza innescata sia dal rilascio di aggiornamenti per i device già in commercio che dal lancio di nuovi modelli equipaggiati con la versione più recente del S.O. Da notare che lo 0,4% è rappresentato dalla 5.1, rilasciata da Google ormai da qualche settimana, ma ancora non disponibile per alcuni prodotti della linea Nexus come i tablet da 7 e 9 pollici. Scorrendo l’elenco a ritroso si incontra poi KitKat (4.4), piuttosto stabile con il suo 41,4%. Prosegue invece la discesa di Jelly Bean, che arriva ad un totale di 40,7%, suddiviso tra il 16,5% delle 4.1.x, il 18,6% delle 4.2.x e il 5,6% della 4.3.

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La frammentazione dell’ecosistema Android aggiornata al 6 aprile 2015

Il trend al ribasso continua ad interessare anche le versioni più datate, come Ice Cream Sandwich (4.0) che scende al 5,7%, Gingerbread (2.3) in flessione al 6,4% e infine Froyo (2.2) aggrappato ad uno 0,4% e destinato inesorabilmente a scomparire entro i prossimi mesi. La frammentazione dell’ecosistema rimane il vero tallone d’Achille di Android: Google ne è consapevole, ma nonostante lo sforzo messo in campo negli ultimi anni, talvolta in collaborazione con i partner OEM, il problema è tutt’altro che risolto. Per il futuro sarà dunque necessario puntare sul rilascio più rapido e puntuale degli aggiornamenti, anche quelli destinati ai dispositivi non appartenenti alla fascia “top di gamma” o già sul mercato da qualche tempo.

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