Ford V2V, le automobili parlano tra loro

La tecnologia mostrata da Ford è basata sullo standard 802.11p. Le auto dotate di V2V si scambiano informazioni su posizione, velocità e direzione.
Ford V2V, le automobili parlano tra loro
La tecnologia mostrata da Ford è basata sullo standard 802.11p. Le auto dotate di V2V si scambiano informazioni su posizione, velocità e direzione.

In una strada chiusa al traffico accanto al Convention Center di Las Vegas, Ford ha mostrato alla stampa specializzata il funzionamento del suo sistema di comunicazione tra automobili connesse. Il Vehicle-to-Vehicle Communication (V2V) è una tecnologia progettata per migliorare la sicurezza stradale, in quanto avvisa i guidatori di un possibile pericolo, attraverso un segnale radio a corto raggio che rileva la presenza di altri veicoli nelle vicinanze. Prima della sua commercializzazione devono però essere risolti alcuni problemi.

Il V2V di Ford non sfrutta né videocamere, né radar e né laser, ma solo lo standard 802.11p, una versione semplificata del tradizionale WiFi, pensato per lo scambio di dati tra le automobili, e tra queste e l’infrastruttura stradale. In pratica, si tratta di un sistema di comunicazione dedicato a corto raggio (DSRC) progettato specificamente per il settore automotive. Il produttore statunitense ha effettuato una dimostrazione della modalità “Where I Am”, utilizzando tre automobili, con la quale vengono trasmesse posizione GPS, velocità, direzione e altre informazioni dieci volte al secondo ai veicoli che si trovano ad una distanza sufficiente per la ricezione del segnale.

Il sistema funziona come un “occhio a 360 gradi”. Infatti, V2V segnala quando un’auto si trova sulla corsia di sorpasso, quando un guidatore attraversa un incrocio ad una velocità eccessiva o quando un veicolo effettua una frenata brusca. In tutti i casi, la tecnologia evita il verificarsi di un incidente, ma non interviene direttamente sui comandi. Il controllo dell’auto rimane nelle mani (e nei piedi) del guidatore, che verrà avvisato del pericolo mediante un alert sonoro, una luce a LED nel cruscotto, un indicatore nello specchietto laterale (visibile nell’immagine in evidenza) e una vibrazione del sedile.

Uno dei problemi che ne impediscono l’adozione è il rischio di saturazione della rete, nel caso in cui ci siano troppe auto che cercano di comunicare la loro posizione. Un cracker potrebbe inoltre intercettare il segnale ed inviare un falso “Here I Am” con conseguenze immaginabili. Per garantire la sicurezza, Ford ha pensato di firmare il segnale V2V con un certificato rilasciato da un’autorità, in modo simile ai certificati SSL dei siti web. Infine, la privacy verrebbe assicurata dall’anonimato dei dati. Le informazioni non contengono il VIN e l’indirizzo MAC cambia ogni 5 minuti, rendendo difficile l’identificazione della fonte del segnale.

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