Body tracking per i dipendenti degli impianti Ford

Una tuta con 15 sensori per monitorare i movimenti del corpo, al fine di ottimizzare lo spazio di lavoro: è l'ennesima iniziativa messa in campo da Ford.
Body tracking per i dipendenti degli impianti Ford
Una tuta con 15 sensori per monitorare i movimenti del corpo, al fine di ottimizzare lo spazio di lavoro: è l'ennesima iniziativa messa in campo da Ford.

L’automaker di Dearborn ha intenzione di migliorare i processi produttivi in atto nei propri impianti attraverso un utilizzo attento e mirato della tecnologia. L’ennesima dimostrazione arriva da un’iniziativa che coinvolge direttamente il personale di Ford: il programma pilota è stato concluso con successo con la partecipazione di 70 dipendenti distribuiti in 21 aree differenti.

Si tratta di un sistema messo alla prova nell’impianto spagnolo Engine Assembly Plant di Valencia, dove grazie a una tuta hi-tech dotata di 15 sensori è stato possibile monitorare in modo costante, attento e preciso i movimenti di chi l’ha indossata. Le informazioni, convogliate a un’unità di analisi centralizzata, servono a riprodurre una sorta di scheletro in tre dimensioni per individuare eventuali criticità nello spazio di lavoro, considerando parametri come l’altezza del dipendente, il suo peso, la lunghezza degli arti ecc. In questo modo è possibile stabilire dove intervenire e in che modo farlo, al fine di migliorare sia la produttività sia le condizioni in cui si opera.

Ford descrive la tecnologia in questione come parecchio simile a quella utilizzata dagli atleti per migliorare le proprie performance in campo, non a caso il filmato dimostrativo (in streaming qui sopra) si apre con le immagini che ritraggono un tennista durante l’allenamento. Al tempo stesso, il sistema richiama alla mente le tute indossate per il motion capture utile alla riproduzione di movimenti realistici all’interno dei videogiochi.

Un approccio per il body tracking al momento sperimentato nell’impianto dove l’Ovale Blu produce il Ford Transit Connect e i motori 2.0L EcoBoost Duratec, ma che considerati anche i feedback positivi raccolti potrebbe in un futuro non troppo lontano essere esteso ad altre fabbriche del gruppo operative nel vecchio continente.

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