Fino a dove è "fair" lo use che viene fatto dei video in rete

Fino a dove è

Una delle regole fondamentali dell’uso di materiale coperto da copyright in rete è quella del "Fair Use", cioè dell’uso corretto, un principio generale ispirato al vivere civile e alla correttezza. Ma di vivere civile e correttezza in rete con facilità se ne trova ben poca.
La ragion d’essere del fair use sta proprio nel fatto che il detentore del copyright non ha il 100% della proprietà sulla sua opera, ma un certo uso discrezionale è consentito agli altri affinchè l’avidità individuale non ostacoli il vero progresso che è dato dalla circolazione delle idee. E’ scritto proprio all’inizio della legge statunitense sul diritto d’autore.

E siccome la locuzione fair use è utilizzata proprio per non usarne altre, cioè per essere sufficientemente vaga da poter essere applicata ad ogni contesto e ogni contesa che lo necessiti, allora una definizione più pratica di tale termine di certo non può venire dall’ambito legale.
Ci hanno pensato però dal

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a riunire un numero di esperti di copyright e buttare giù delle linee di massima che segnino i confini del fair use riguardo il video in rete, o come lo chiamano loro
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.

Nel documento ci si sofferma principalmente su sei tipologie di fair use.
1) Commento o critica. Se finalizzato allo scrutinio e alla valutazione o all’illustrazione di determinate conclusioni è opportuno utilizzare video altrui, ma il limite è «non accludere una porzione tale del video da soddisfare il desiderio che il pubblico può nutrire nei riguardi dell’opera criticata»;

2) Illustrazione o esempio: è consentito mostrare video altrui all’interno di un proprio lavoro se la loro presenza «ha una finalità diversa da quella del video originale» e se comunque l’obiettivo è subordinato a quello del proprio lavoro;

3) Sfondo/sottofondo: è sempre legittima la riproduzione di sfondo di lavori altrui se catturata casualmente e senza premeditazione (musica in un supermercato, video in un negozio di televisori). Il fair use in questo caso si ferma quando il video mostrato richiama troppa attenzione su di sè;

4) Archiviazione: è consentito riportare qualcosa con il fine di archiviare un determinato dato, ma il dato deve essere singolo e «la porzione di video archiviata non deve eccedere la parte con finalità di documentazione». Se poi il materiale in questione è disponibile in altre locazioni allora non è consentito;

5) Copiare per fomentare una discussione: è possibile utilizzare dei video per far partire una discussione poichè l’uso in questo caso è «trasformativo», cioè diverso dall’originale. Certo poi i commenti e la discussione devono essere strettamente inerenti alla clip in questione;

6) Mashup: il riutilizzo di materiale sottoposto a copyright all’interno di un’opera che lo ibrida con altro materiale è consentito «fino a che tale riuso crea nuovo significato».

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