/https://www.webnews.it/app/uploads/2017/11/facebook-web-4.jpg)
Facebook, dopo aver provato a spiegare come gli
Per il social network, il terrorismo è una "qualsiasi organizzazione non governativa che si impegna in atti di violenza premeditati contro persone o proprietà per intimidire una popolazione civile, un governo o un’organizzazione internazionale al fine di raggiungere un obiettivo politico, religioso o ideologico".
Tuttavia, la società di Mark Zuckerberg afferma come non bastino delle rigide regole per arginare i fenomeno del terrorismo online in quanto è necessario sfruttare tecnologie realizzate ad hoc che sappiano riconoscere ed eliminare questi contenuti.
Proprio per questo, Facebook ha deciso di condividere tutti i suoi progressi in materia di prevenzione. Nel primo trimestre del 2018 la società ha preso provvedimenti su oltre 1,9 milioni di contenuti collegati all’ISIS e ad al-Qaeda, circa il doppio rispetto al trimestre precedente. Nello specifico sono stati rimossi contenuti, Pagine, Gruppi ed account.
Il 99% di questi contenuti è stato individuato grazie agli strumenti che Facebook ha implementato, senza dimenticare anche l’immenso lavoro svolto dai revisori umani. Il contenuto caricato su Facebook tende ad avere meno attenzione più a lungo rimane all’interno della piattaforma. Ecco perché Facebook ha lavorato per fare in modo di rilevare il materiale incriminato non appena viene caricato. Nel primo trimestre del 2018 il tempo di reazione è stato meno di un minuto.
Facebook, comunque, non lavora solamente per eliminare i nuovi contenuti illegali ma anche tutto il vecchio materiale che potrebbe essere presente all’interno della piattaforma. Questo è possibile grazie all’utilizzo di specifici strumenti creati ad hoc.
Il social network sa benissimo che questi sforzi non basteranno per fermare del tutto il fenomeno del terrorismo online e proprio per questo continuerà a migliorare i suoi sistemi per fronteggiare nel migliore dei modi queste minacce.