L’indizio arriva dal Wiki per sviluppatori di Facebook, nel quale quelli di RV2 hanno trovato tutta una documentazione sulle API per una applicazione, attualmente in beta, che faccia da disco rigido remoto. Non è dato ancora a sapersi quanto spazio sarà offerto, nè se sarà o meno un’applicazione gratuita (gli analisti sostengono che molto probabilmente sarà a pagamento ma che se fosse gratuita sarebbe una vera rivoluzione).
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La notizia giunge in concomitanza con l’uscita di alcune ricerche che dimostrano come molti utenti non si fidino dei social network e vi inseriscano dati fasulli riguardo la propria identità. Il timore non è solo relativo alle minacce informatiche come il phishing, ma anche all’indicizzazione dei dati personali sui motori di ricerca. Spesso, infatti, le ricerche online sono fatte con lo scopo di acquisire più informazioni sulle persone, informazioni che necessariamente vengono attinte da siti come Facebook e che sono originariamente inserite dai soggetti in questione.
Un disco rigido remoto potrebbe generare ulteriori problematiche. Non solo i propri dati sarebbero affidati ad un soggetto esterno, ai suoi server e ai suoi computer, ma ci sarebbe anche un rischio sicuramente superiore rispetto allo storage sui supporti fisici tradizionali.