Facebook si prepara a lanciare servizi sanitari

Facebook starebbe muovendo i primi passi per il lancio di alcuni servizi legati al settore della salute e del benessere
Facebook si prepara a lanciare servizi sanitari
Facebook starebbe muovendo i primi passi per il lancio di alcuni servizi legati al settore della salute e del benessere

Facebook potrebbe presto entrare nel settore della sanità e dei servizi legati alla salute. Una mossa che non stupisce più di tanto perché colossi del calibro di Google ed Apple da tempo hanno lanciato le proprie soluzioni dedicate a questo particolare settore. Reuters che ha svelato i piani di Facebook, fa sapere che il social network avrebbe contattato esperti nel campo medico e che sarebbe in fase di costruzione un team di ricerca e sviluppo dedicato alla realizzazione di soluzioni legate alla salute ed al benessere.

Facebook però vorrebbe andare ben al di la della realizzazione di applicazioni dedicate alla salute e starebbe pensando di creare delle comunità online di supporto per i malati che soffrono delle medesime patologie. Il social network sarebbe comunque ancora in una fase esplorativa e non ci sarebbe nulla di pronto. La volontà di lanciarsi in questo particolare settore da parte di Facebook sarebbe anche originata dalla comprensione che servizi online di assistenza sanitaria potrebbero funzionare come strumento per aumentare il coinvolgimento degli utenti all’interno del social network.

L’interesse verso il settore della sanità probabilmente era già emerso 2 anni fa quando il social network introdusse per gli utenti americani la possibilità di inserire nel proprio profilo lo status di “donatori di organi”. Dal quel giorno ci fu un vero e proprio boom di iscritti come donatori di organi in America. Inoltre, molti malati cronici cercano informazioni e consigli all’interno del social network. Facebook avrebbe anche rilevato la proliferazione di reti e gruppi legati a temi sanitari.

Da valutare però il rischio della gestione della privacy trattandosi di dati sanitari e dunque sensibili. Persone afflitte da mali molto gravi cercano infatti anonimato e garanzie che i propri dati non finiscano in mano ad altri utenti, ai pubblicitari o alle aziende farmaceutiche.

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