Facebook ritenta: Hello come nuovo Poke?

Nel Regno Unito compare un test che ricorda, per obiettivi, il poke, una notifica più strutturata: davvero quel ciao è attuale nel Facebook di oggi?
Facebook ritenta: Hello come nuovo Poke?
Nel Regno Unito compare un test che ricorda, per obiettivi, il poke, una notifica più strutturata: davvero quel ciao è attuale nel Facebook di oggi?

Ancora una volta Menlo Park è tentato di riportare in vita uno dei suoi primissimi tool, il poke? Se lo chiedono alcuni commentatori d’oltreoceano che così interpretano la nuova funzionalità Hello di Facebook una sorta di via di mezzo tra la chat instantanea e Wave.

Hello, da non confondere con quello di Microsoft né con un vecchio strumento della versione android del social, è apparso pochi giorni fa su alcuni account e consente agli utenti Facebook di comunicare una predisposizione alla chat breve, senza sprecare molte parole, insomma sarebbe una sorta di poke: un tocco virtuale sulla spalla degli amici, un grado zero della comunicazione prima del grado uno che è il post. La nuova funzionalità di Hello è stata individuata e subito twittata da Matt Navarra di The Next Web, chiedendosi di cosa si tratta e ricevendo da Facebook la conferma che si tratta di un test nel Regno Unito.

Il sistema Hello, da quel che hanno raccontato coloro che se lo sono trovati sul profilo, è qualcosa di più complesso di una notifica one-to-one: una volta ricevuto un “ciao”, si tende a riceverne molti altri, a ondate. In sintesi: l’icona della mano che saluta non è nel menù a tendina degli altri strumenti a fianco del Messenger (dove ci sono i dettagli dell’amicizia, la possibilità di videochiamare, di mandare un poke, invitarlo a fare clic sulle proprie pagine, oppure segnalare o bloccare), ma compare a sinistra dei bottoni in alto nel profilo, prima delle categoria “amico”.

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Il nuovo tool “Hello” comparso in UK è indipendente dal poke, che resta poco utilizzato negli altri strumenti quando si visita un profilo.

Questo ne farebbe, se fosse confermato, uno strumento indipendente dal poke, che tuttavia è pochissimo utilizzato, forse un suo sostituto più robusto, anche se un portavoce dell’azienda ha specificato che stanno lavorando per rendere più immediato il concetto di saluto: effettivamente social non ha mai preso piede, al contrario dei commenti, dei tag, del Messenger, e a dispetto della mobile app che ha lo stesso nome. Il commento di Brett Williams su Mashable è piuttosto sarcastico:

Il Poke non se n’è mai andato, anche se come moneta di scambio culturale è scomparso da tempo; probabilmente Facebook ha dimenticato che il primo clone Snapchat della rete sociale ha portato quel nome, morto pure quello. Forza Zuck, è il 2017, non il 2004. Se vogliamo veramente colpire i nostri amici, continueremo incessantemente a pingarli in un live di Facebook.

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