Facebook Open Graph, la nuova trama del Web

Facebook Open Graph è il nuovo schema pensato da Facebook per mettere in relazione pagine e persone, parificandoli ad oggetti interconnessi e costruendo così il nuovo canovaccio su cui andrà costruita la rete sociale destinata a permeare il Web
Facebook Open Graph, la nuova trama del Web
Facebook Open Graph è il nuovo schema pensato da Facebook per mettere in relazione pagine e persone, parificandoli ad oggetti interconnessi e costruendo così il nuovo canovaccio su cui andrà costruita la rete sociale destinata a permeare il Web

Se finora Google aveva fotografato la rete partendo dai link e dalle relative interconnessioni, ora Facebook sta proponendo un modello nuovo destinato a sovvertire questo tipo di ordinamento. Ma è una proposta sovversiva sotto ogni punto di vista, poichè finalizzata a detronizzare il modello precedente proponendone uno alternativo che pone pagine e persone sullo stesso piano. Ne scaturisce un “Open Graph” dinamico nel quale gli oggetti si uniscono e si separano continuamente con un movimento organico che plasma quella che è la piattaforma Facebook. Oggi il grafico è costituito da 400 milioni di utenti attivi e dalle pagine già presenti sul network, ma in futuro gran parte del web potrebbe rimanerne assorbito. Ed è questa la grande ambizione che Facebook ha portato avanti nel proprio incontro con gli sviluppatori: «Il Web è stato connesso con i collegamenti ipertestuali tra pagine statiche di contenuti. Noi pensiamo che le connessioni tra le persone siano più importanti».

«La nuova Graph API tenta di semplificare drasticamente il modo in cui gli sviluppatori leggono e scrivono dati su Facebook. Si presenta come una semplice e consistente visione dello schema sociale di Facebook rappresentante oggetti dello schema (persone, foto, eventi, fan page) e le connessioni tra di essi (relazioni di amicizia, contenuti condivisi, tag)». Facebook spiega così la grande novità introdotta. Ogni oggetto avrà un ID e tramite tale identificativo è possibile connettersi tramite semplice URL per valutarne le caratteristiche e per interagirvi (formato JSON). I contenuti indicati sono tutti pubblici così come gran parte delle attività effettuate sul social network. Ogni “Like”, insomma, d’ora in poi va a completare il quadro della situazione di ogni singolo oggetto delineando i contorni di ogni singolo profilo, plasmando la piattaforma con nuove connessioni ed offrendo così nuove variabili alla Graph API che Facebook va sviluppando.

Altra grande novità è nel passaggio all’uso di OAuth 2.0. L’adozione del protocollo mette nel cassetto la tecnologia “Facebook Connect”, sostituita tanto dal nuovo approccio, quanto dalla complessità dei nuovi strumenti “one-click”. A complemento di OAuth 2.0 sono stati distribuiti anche nuovi Social Plugin: una apposita pagina illustra i dettagli e fornisce il codice utile all’implementazione dei vari “Like Button” o “Activity Feed” sulle proprie pagine.

Facebook Social Plugin

Facebook Social Plugin

Tante novità tutte assieme (peraltro concomitanti al lancio di Docs.com), molta carne sul fuoco e nuovi concetti non sempre direttamente digeribili. L’ultima conferenza F8 ha introdotto qualcosa di importante che ora andrà centellinato pezzo per pezzo, caratteristica per caratteristica. D’ora il poi il modello Google non è più l’unico e così facendo Facebook si propone come alternativa vera poichè originale. Facebook scava un solco nuovo, traccia una nuova trama e spera di riuscire a convincere milioni di persone a portarvi su miliardi di pagine. Il nuovo Open Graph è tutto ciò ed i numeri previsti da Mark Zuckerberg delineano la portata dell’evento: più di un miliardo di pulsanti “Like” compariranno sul web nel giro di 24 ore. Miliardi di oggetti per miliardi di connessioni, numeri di enorme portata e con una ambizione latente: quella di raggiungere le dimensioni di un numero con 100 zeri

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