
Facebook è interessato agli
Una prospettiva di
Tanto che è legittimo sospettare che l’improvvisa decisione di regolamentare la presenza dei bambini sul sito sia una risposta strategica al possibile trend negativo della popolazione adulta. Non a caso proprio in questi giorni Reuters e Ipsos hanno pubblicato un loro sondaggio che rivela come un adulto su tre naviga per meno tempo su Facebook rispetto al passato.
Il sondaggio si concentra sulle risposte degli americani e sull’impatto della pubblicità, ma dimostra – indirettamente – come una fetta sempre più importante degli utenti trascorre lo stesso tempo o meno tempo sul social network. Quattro utenti su cinque non ha mai acquistato un prodotto suggerito sul sito e, secondo questa analisi, i commenti, i like che alimentano gli algoritmi di Big F sono responsabili in minima parte delle scelte di acquisto.
A parte la fascia degli iperattivi che va dai 18 ai 34 anni, le altre sono meno attratte dall’idea di trascorrere ore davanti al PC. I più giovani preferiscono lo smartphone e i meno giovani non hanno mai veramente compreso il social network e nel sondaggio lo giudicano "noioso, non rilevante e inutile".
Insomma, Facebook è sostanzialmente "young adult" e gli conviene conquistare i futuri giovani adulti piuttosto che puntare su chi adulto lo è già e pare essere intenzionato a guardare altrove.