Facebook: OK ai minori, ma gli adulti si annoiano

Facebook perde in Borsa e sta perdendo appeal sugli adulti: per questa ragione punterà sugli under 13?
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Facebook: OK ai minori, ma gli adulti si annoiano

Facebook è interessato agli

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. Il social network da 900 milioni di utenti vuole tagliare il traguardo del miliardo e superarlo entro la fine dell’anno, riconoscendo la presenza dei bambini, coinvolgendo i loro genitori e acquisendo nuovi utenti da paesi come Brasile, Cina e il continente africano. Ma c’è chi pensa invece che la crescita del sito sia destinata a fare la fine delle sue azioni in Borsa.

Una prospettiva di

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inesorabile, addirittura, secondo alcune previsioni che hanno avuto molto spazio in questi giorni convulsi per il social network. Tra

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del valore di mercato e il

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sulle nuove disposizioni della privacy che a quanto pare sta andando verso una risposta negativa, Facebook sta vivendo un periodo complicato.

Tanto che è legittimo sospettare che l’improvvisa decisione di regolamentare la presenza dei bambini sul sito sia una risposta strategica al possibile trend negativo della popolazione adulta. Non a caso proprio in questi giorni Reuters e Ipsos hanno pubblicato un loro sondaggio che rivela come un adulto su tre naviga per meno tempo su Facebook rispetto al passato.

Il sondaggio si concentra sulle risposte degli americani e sull’impatto della pubblicità, ma dimostra – indirettamente – come una fetta sempre più importante degli utenti trascorre lo stesso tempo o meno tempo sul social network. Quattro utenti su cinque non ha mai acquistato un prodotto suggerito sul sito e, secondo questa analisi, i commenti, i like che alimentano gli algoritmi di Big F sono responsabili in minima parte delle scelte di acquisto.

A parte la fascia degli iperattivi che va dai 18 ai 34 anni, le altre sono meno attratte dall’idea di trascorrere ore davanti al PC. I più giovani preferiscono lo smartphone e i meno giovani non hanno mai veramente compreso il social network e nel sondaggio lo giudicano “noioso, non rilevante e inutile”.

Insomma, Facebook è sostanzialmente “young adult” e gli conviene conquistare i futuri giovani adulti piuttosto che puntare su chi adulto lo è già e pare essere intenzionato a guardare altrove.

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