Una nuova modifica nella gestione delle informazioni degli utenti da parte di Facebook rischia di aprire un nuovo importante problema di sicurezza nel social network di Mark Zuckerberg. La situazione è la medesima già incontrata in passato: il network mette a disposizione degli sviluppatori un numero maggiore di informazioni su cui poter costruire nuovi business, l’utenza pone scarsa attenzione alle impostazioni del proprio profilo (a volte per superficialità, a volte per semplice disinformazione) ed il flusso dei dati diviene così incontrollato.
Nel caso specifico il problema si fa evidentemente importante poiché i dati in ballo sono di particolare sensibilità. Nella fattispecie il blog degli sviluppatori comunica la prossima apertura ai developer dei seguenti tasselli del grafo sociale del network: “user_address” e “user_mobile_phone“. Quando inseriti nel proprio profilo, insomma, tanto l’indirizzo di residenza quanto il numero di telefono potranno essere utilizzati nel caso in cui si vada a far uso di applicazioni che ne prevedano la fruizione per specifiche motivazioni.
La natura delle informazioni è particolare e per questo motivo Facebook ha voluto operare un distinguo che ponga nelle mani degli utenti quanto più controllo possibile. Quando si andrà ad utilizzare una applicazione che utilizzi i due nuovi parametri, pertanto, verrà segnalato all’utente lo scambio con l’applicazione delle “informazioni di contatto” oltre alle canoniche “informazioni basilari”.
L’utente sarà informato pertanto tramite la tradizionale finestra di avviso: una volta note le informazioni richieste dall’applicazione, sarà chiara l’entità delle informazioni scambiate con lo sviluppatore e trasparenti quindi le operazioni compiute sulle informazioni inserite nel proprio contatto. La trasparenza formale, però, in passato non è stata pari a quella sostanziale e più volte al social network è stato richiesto un supplemento di informazione affinché anche gli utenti meno presenti ed informati non si trovino a condividere inconsapevolmente i propri dati sensibili.
A questo punto la privacy non ammette ignoranza: chi intende operare su Facebook ha il dovere di informarsi sulle dinamiche del network e soprattutto deve avere piena consapevolezza del fatto che ogni informazione caricata sul profilo potrà essere utilizzata nel momento in cui si andranno ad utilizzare applicazioni e giochi vari. Consapevolezza che però con ogni probabilità, soltanto una minima parte dell’immensa community del social network può vantare.