Facebook: nuovo sistema di autorizzazione per le applicazioni

Facebook: nuovo sistema di autorizzazione per le applicazioni

La battaglia più dura per

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

, in assenza di un vero rivale nel pur dinamico panorama dei social network, è oggigiorno quella che si trova a combattere quotidianamente contro se stesso. O meglio, contro le lacune che minano l’affidabilità dei suoi sistemi per la protezione della privacy.

Un ulteriore passo in questa direzione, con lo scopo di soddisfare le esigenze degli utenti, è stato fatto con l’introduzione di nuovi modelli per l’autorizzazione all’accesso dei dati personali da parte delle applicazioni.

Con un

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

sul blog ufficiale, Facebook illustra infatti nel dettaglio cosa cambia nel processo che porta le applicazioni third party ad utilizzare informazioni relative agli iscritti. Da oggi, verrà segnalato nel dettaglio quando queste tenteranno di accedere a immagini, dati o sezioni del proprio profilo etichettati come privati (o non pubblici, se preferite), così che ogni utente potrà prenderne consapevolezza e decidere se autorizzare o meno l’azione.

Come visibile dall’immagini a inizio post, ad esempio, per creare biglietti di auguri personalizzati, l’applicazione JibJab necessita di conoscere dati come il giorno di nascita e di prelevare immagini dagli album fotografici. Questo, a differenza di quanto avveniva in passato, viene ora notificato fin da subito agli utenti.

Ripescando alcune

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

del fondatore Mark Zuckerberg risalenti al gennaio scorso (“La privacy è un concetto superato”), risulta significativo citare l’ultimo paragrafo dell’intervento sul blog ufficiale, per capire l’inversione di rotta messa in atto da Facebook in tema privacy:

Questi miglioramenti riflettono due principi base per Facebook: il primo è che i vostri dati appartengono a voi, il secondo è che dev’essere semplice controllare ciò che si condivide.

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