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Facebook sta cambiando, ma sta anche prendendo rischi. Questa in sintesi la morale che corre lungo due argomenti forti di questi giorni nella blogosfera: la
Facebook ha invitato la stampa alla conferenza del 7 marzo alle 10 (ora della California) per presentare il nuovo aspetto delle Notizie sulla versione per smartphone del social network. Il look, radicalmente nuovo – come è stato
La Timeline, invece, sempre più testata ed evidente in Nuova Zelanda, stando alle immagini di ReadWrite cambierà parecchio e rappresenta ben più di quella riverniciatura di cui si era parlato qualche settimana fa. In che modo? Tutti gli aggiornamenti saranno destinati a una colonna centrale, mentre amici, foto e altre applicazioni sono destinati a bottoni orizzontali lungo l’immagine di copertina. A sinistra della colonna centrale tutte le attività, gli aggiornamenti e le anteprime, e a destra le inserzioni pubblicitarie.
La riprogettazione della Timeline è certamente degna di nota, perché rende più chiaro l’elenco degli status dell’utente e rimanda a pagine distinte gli amici, gli album e le attività delle applicazioni. Ma non si può non pensare allo studio di ArXiv (
Facebook ha certamente compreso che deve aumentare di molto la qualità della risposta sulle relazioni tra utenti, e così ha pensato a
Crediamo che alcuni dei nostri utenti, in particolare i più giovani, siano consapevolmente attivi con altri prodotti e servizi simili a Facebook, per somiglianza o in sostituzione ad esso. Per esempio, riteniamo che alcuni dei nostri utenti abbiano ridotto il loro impegno con Facebook a favore di un impegno maggiore con altri prodotti e servizi come Instagram. Quando i nostri utenti entrano in contatto con altri prodotti e servizi, si può verificare un calo del loro coinvolgimento e la nostra attività potrebbe essere danneggiata.
Di fronte a questa ammissione si sono sprecati i commenti: Facebook non piace più ai teenager? I dati del social sono lungi dal far pensare a una fine come quella di MySpace, ma questi scricchiolii ricordano che i cambiamenti radicali spesso fanno scappare gli utenti, soprattutto quando non portano concreti benefici nell’utilizzo.
Quindi il compito di Facebook nell’immediato futuro è da fatiche di Ercole: tamponare la fuga degli under 20 tramite la versione per smarphone; rilanciare la Timeline senza irritare gli utenti per un cambiamento imposto a solo un anno dall’ultimo; vincere la scommessa del motore di ricerca social senza causare nuovi casi simbolo di violazione della privacy.