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Sale nuovamente la tensione tra Facebook e le Authority europee. Richard Allan di Facebook ha dichiarato su un articolo del Financial Times che le varie azioni portate avanti dalle Authority dei vari paesi europei rischiano di frammentare la normativa europea costringendo le aziende e dunque non solo Facebook, a trattare con ogni singolo organismo dei regolatori europei da Atene a Zagabria. Come conseguenza diretta, Facebook e le altre aziende potrebbero rilasciare nuovi prodotti e servizi in Europa in ritardo rispetto al resto del mondo o decidere di non investire più.
La dichiarazione di Richard Allan arriva come conseguenza diretta ad un articolo del
Il social network sostiene, inoltre, di dover sottostare solo alle richieste dell’Irlanda, paese in cui è presente con la sua sede legale. Tuttavia, le varie Authority nazionali affermano comunque il loro diritto d’intervento in base alla direttiva europea del 1995.
Richard Allan argomenta che sarebbe come se un’auto costruita in Francia o in Germania dovesse sottostare alle esigenze tecniche della Polonia o della Spagna. In questo caso, i produttori di automobili sarebbero costretti ad affrontare grossi handicap tecnici, proprio come deve fare Facebook oggi nel dover interagire con le Authority di diversi paesi europei.
Naturalmente il dibattito va avanti più caldo che mai e probabilmente una quadratura del cerchio si potrà trovare solo quando arriverà una normativa unica in ambito europeo in grado di gestire la delicata materia della privacy.