Facebook Marketplace: vendi e compra sul social

Arriva in Italia Facebook Marketplace: il social network si propone come piattaforma di scambio tra venditori e compratori, che comunicano privatamente.
Facebook Marketplace: vendi e compra sul social
Arriva in Italia Facebook Marketplace: il social network si propone come piattaforma di scambio tra venditori e compratori, che comunicano privatamente.

Acquisti e vendite su Facebook. Il social network per eccellenza ha cambiato pelle e ingrandito il suo impero (economico e culturale) più volte in questi 13 anni, a volte anticipando i tempi, molto più spesso importando gli strumenti di certe piattaforme nella sua, oppure acquisendole, come successo con Instagram e Whatsapp. Mancava in Facebook la compravendita tra privati di oggetti usati, ma ora c’è: l’icona del mercatino sta facendo la sua comparsa anche in Italia, dopo aver conquistato Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Si chiama Facebook Marketplace.

Marketplace ha due caratteristiche di grande impatto: la più grande comunità di persone che intendono comprare e vendere ciò che non si usa più, e la possibilità insita nello stesso meccanismo del sito di limitare geograficamente i propri interessi. In pratica, l’enorme potenziale estensione di questo mercato – che alcuni valutano inizialmente per 400 milioni di persone – è compensata e resa fluida dall’incrocio dei due item: categoria e raggio chilometrico. Casa e giardino, hobby, elettronica, abbigliamento, piccoli annunci e altro sono nella colonna a sinistra, in alto le opzioni geografiche e di prezzo (e si può impostare anche la categoria degli oggetti gratuiti, regalati). Naturalmente, essendo un sistema nativamente mobile, l’applicazione conosce già la posizione dell’utente e suggerisce di default un possibile ambito geografico, ma tutto è personalizzabile.

Chi vende, chi compra, Facebook non ci guadagna

Soddisfatte le regole dell’ecommerce stabilite dagli standard del sito, è possibile da subito pubblicare un proprio annuncio oppure cercare ciò di cui si ha bisogno, sperando di chiudere un affare soddisfacente per entrambi. Il modello è diverso da eBay, di fatto Facebook è solo un tramite, che “invita” la persone a prendere contatto privatamente tramite Messenger. In questo modo si tiene lontano dai guai delle piattaforme che direttamente gestiscono lo scambio di denaro, e anche per questo il colosso non trattiene alcuna commissione. Il marketplace è un acclarato rinforzo del social per trattenere gli utenti: negli Usa, dove la piattaforma è stata aperta per prima, Menlo Park ha misurato in pochi mesi un aumento del 77% nel numero di conversazioni uniche private tra potenziali acquirenti e venditori; più di 18 milioni di nuovi articoli vengono messi in vendita ogni mese. Il guadagno per Facebook viene dal valore degli annunci pubblicitari e dei servizi che vende globalmente coi suoi numeri straordinari. Volendo fare un paragone semplice, è concorrenziale a Subito.it invece che a eBay.

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La schermata del marketplace su Facebook che appare nel raggio di 40 km a Milano per ogni genere di categoria: al momento si vendono specialmente cellulari, biciclette, attrezzature fotografiche, mobili, abbigliamento. L’applicazione dei vari filtri, per categoria, luogo, prezzo, e anche lo stesso social graph dell’utente, modificano sensibilmente la pagina.

Come vendere

Per vendere un articolo su Marketplace basta cliccare l’icona sulla nella colonna sinistra della sezione Notizie e poi su “Vendi qualcosa”. Funziona come tutti gli annunci online: si inseriscono le informazioni (ad es. l’articolo, il prezzo, il luogo, una categoria e la descrizione), si aggiunge una foto, si pubblica. Il contenuto ha una dimensione pubblica e può essere visto da tutti quelli che usano Markeplace e anche nella sezione NewsFeed e fuori dal sito con un motore di ricerca. Un volta messo in vendita un articolo, il social tiene traccia delle vendite e delle conversazioni coi clienti.

Come comprare

Per comprare è sufficiente visitare il marketplace, e cliccare sull’annuncio desiderato: con questo clic si invia un messaggio privato al venditore, di modo da potergli fare un’offerta, cliccando in seguito su “Acquisto”. Che viene sì registrato con una stretta di mano virtuale, ma sarà concretamente realizzato soltanto con un incontro di persona. Anche in questo caso, tutte le conversazioni avvengono tramite messenger privato.

Tutte le curiosità su questa piattaforma sono raccolte nella Pagina Help su Markeplace.

Che futuro può avere?

Un marketplace gratuito sul social più abitato può stravolgere un mercato sin qui popolato da applicazioni mobile e soprattutto portali di prima generazione. Una visita a questa sezione del sito ha qualcosa di ipnotico, come sottolineato da Carola Frediani, giornalista abituata a frequentare il Deep Web. In sostanza, però, lascia tutto alle relazioni individuali tra persone: le linee guida di Facebook per le bacheche di annunci sono trasferite in questo marketplace e raccomandano privacy, luoghi di incontro precisi e sicuri, uso di contanti o sistemi di pagamento online diretti ed esterni al social medesimo; “se scegli di pagare per via elettronica tramite bonifico o vaglia”. spiega Facebook, “evita i link di pagamento e accedi direttamente tramite il sito Web del metodo di pagamento”. L’utente è anche invitato a segnalare gli annunci che sembrano sospetti e naturalmente quelli proibiti (droga, alcol, oggetti fuori commercio, o pericolosi).

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Sia che si tratti di vendere o anche solo prestare un oggetto, la rete ha sviluppato mercati prima inesistenti, ma ciò che possono fare i social network è ovviamente re-intermediare tutto quanto e portarlo a livelli di business molto più grandi, scombussolando un’altra volta lobby, vecchie regole, grandi mediatori. A metà tra una chat e l’economia collaborativa senza essere l’una né l’altra, Facebook Markeplace può dare al concetto di vendita dell’usato e di mercato circolare una nuova veste tecnologica, più di massa. Molto dipenderà dall’uso che se ne fa, in particolare da quanto si sentiranno sicuri gli utenti di fare questi scambi: le possibilità di inquinarlo di falsi annunci e superare i limiti degli standard del sito è piuttosto alta.

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