Facebook lancia il programma antibullismo

Anche in Italia la piattaforma social con strumenti e consigli ai ragazzi, genitori ed insegnanti per lottare contro il cyberbullismo.
Facebook lancia il programma antibullismo
Anche in Italia la piattaforma social con strumenti e consigli ai ragazzi, genitori ed insegnanti per lottare contro il cyberbullismo.

Facebook lancia oggi in Italia la Piattaforma di Prevenzione contro il Bullismo, finalmente accessibile in lingua italiana e realizzata in collaborazione con Telefono Azzurro e Save the Children. Sotto lo slogan di “fermiamo il bullismo”, la sezione speciale di Facebook – Safety si divide a sua volta in tre parti dedicate ai ragazzi, ai loro genitori e insegnanti, spiegando tutto è quanto tecnicamente possibile per contrastare il fenomeno.

La pagina Facebook di Prevenzione del bullismo esisteva già da tempo negli Usa e in lingua inglese, creata tre anni fa dagli ingegneri di Facebook e dallo Yale Center for Emotional Intelligence. La nuova piattaforma è stata tradotta e portata in Italia, paese che tra l’altro sta lavorando a un codice di autoregolamentazione proprio sul cyberbullismo. Il progetto è stato ideato per condividere informazioni e suggerimenti utili nei momenti di necessità e di emergenza.

Da oggi, ogni persona che segnalerà un episodio di bullismo su Facebook verrà automaticamente indirizzata alla nuova piattaforma dove troverà consigli su cosa fare e come comportarsi in questa specifica circostanza. Come spiegano i video e i contenuti del sito, questa sezione vuole essere un punto di riferimento non soltanto per i giovani, siano essi vittime o accusati di perpetrare episodi di bullismo, ma anche per gli adulti, ai quali vengono forniti suggerimenti su come avviare conversazioni – sempre abbastanza difficili – su questi temi. Il social fornisce anche una definizione sintetica di bullismo:

Con bullismo si intende qualsiasi tipo di atteggiamento aggressivo che comporta uno squilibrio di potere, dovuto ad esempio allo status sociale o alla stazza fisica. Oltre ad attacchi fisici o verbali, il bullismo comprende le minacce, la diffusione di dicerie o l’esclusione intenzionale di una persona da un gruppo.

Facebook promuove l’iniziativa in Italia con due associazioni che vantano un grande know how sul tema: sia Save the Children Italia che Telefono Azzurro hanno contribuito alla piattaforma. Raffaela Milano, responsabile Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia, considera l’iniziativa nella giusta direzione perché la migliore risposta al bullismo, cyber o meno, «è garantire ai ragazzi e alle ragazze spazi e opportunità per farsi parte attiva nel contrasto di questo grave fenomeno». Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, è anch’egli convinto che colpevolizzare mezzi e rete sia impraticabile:

È invece indispensabile che, fin dai primi passi mossi in rete, i ragazzi apprendano ad esercitare il proprio senso critico, a comportarsi in modo pro-sociale, ad evitare i rischi e a chiedere aiuto. La sinergia tra aziende tecnologiche e terzo settore, anche nella ricerca di buone prassi e nella formazione, rappresenta un passo importante per la tutela dei ragazzi online.

Laura Bononcini, Head of Policy Facebook Italia, così commenta lo sbarco di questo strumento in Italia:

Fenomeni come il bullismo necessitano da parte nostra di un serio impegno per affrontarlo e gestirlo al meglio. Chiunque di noi può incorrere in situazioni problematiche generate da atti di prevaricazioni nella vita di tutti i giorni e sul web. In questo contesto è fondamentale essere consapevoli dei rischi e a conoscenza degli strumenti e accorgimenti per gestirli, al fine di poter cogliere al meglio le immense opportunità offerte dal Web.

Come funziona la pagina Facebook sul bullismo

La pagina sul bullismo di Facebook ha diversi contenuti e vale davvero la pena leggerli tutti. In sostanza, il sito invita le persone ad attivarsi, o per sé o per gli altri. Nel caso degli adolescenti c’è ad esempio un form molto chiaro che ha la bella intuizione di rivolgersi a chi si sente vittima di bullismo, a chi è stato testimone di atti di bullismo, ma anche a chi viene accusato di bullismo. Tutto è anche riprodotto in una guida-brochure in pdf di Facebook di nove pagine, che si consiglia di scaricare.

Il form dedicato alle azioni da intraprendere in caso di bullismo o cyberbullismo. Facebook ha preparato, insieme a degli esperti, una serie di opzioni con suggerimenti che vanno oltre l'ambiente del social network.

Il form dedicato alle azioni da intraprendere in caso di bullismo o cyberbullismo. Facebook ha preparato, insieme a degli esperti, una serie di opzioni con suggerimenti che vanno oltre l’ambiente del social network.

Lo stesso formato viene ripetuto anche per i genitori e gli insegnanti, con consigli che non si limitano a spiegare per l’ennesima volta – anche se naturalmente questo c’è – come funziona la segnalazione sul social network, quali sono gli standard della comunità, cosa comportano le rimozioni o i blocchi e come chiedere assistenza. La pagina porta anche a sottosezioni con molti chiarimenti e suggerimenti da adottare nella vita reale: le conversazioni, gli atteggiamenti preventivi, secondo lo schema binario agisci/previeni.

Nelle azioni si suggerisce come prepararsi per un colloquio efficace, parlare del problema, sviluppare un piano di azione con lo studente ed utilizzare eventualmente gli strumenti di Facebook in caso siano utili. Nella sezione prevenzione ci sono anche buone norme di comportamento. Rivolgendosi agli insegnanti, Facebook promuove questi punti suggerendo di farli sottoscrivere ai loro alunni:

  • Se scopro che qualcuno è vittima di bullismo o offese, lo dirò a un adulto a scuola e a casa.
  • Non userò i social media per umiliare o mettere in imbarazzo altre persone.
  • Tratterò le persone online con lo stesso rispetto che riservo loro di presenza.
  • Farò del mio meglio per aiutare gli studenti che vengono trattati male.
  • Non pubblicherò video o foto di chiunque altro senza la sua autorizzazione

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