Facebook, Google+ e Twitter: i giganti del social

In dieci anni di attività, Facebook ha rivoluzionato il modo di interagire online, ma la piattaforma di Zuckerberg non è l'unico social network della Rete.
Facebook, Google+ e Twitter: i giganti del social
In dieci anni di attività, Facebook ha rivoluzionato il modo di interagire online, ma la piattaforma di Zuckerberg non è l'unico social network della Rete.

4 febbraio 2004, una data storica per il Web. È in quel lontano mercoledì di dieci anni fa che Facebook fece il suo debutto ufficiale online. Un progetto come tanti, nato dall’idea bizzarra di alcuni studenti e destinato a cambiare per sempre il panorama online. Oggi ci si riferisce alla creatura di Zuckerberg in qualità di social network per eccellenza, utilizzandone il nome come sineddoche per indicare l’intero mondo delle piattaforme 2.0. Il decimo compleanno rappresenta l’occasione perfetta per celebrare un successo senza precedenti, ma anche per ricordare che il “sito in blu” non è il solo protagonista di questo ambito, pur essendone il dominatore assoluto.

Facebook e Google+

Volendo parlare di concorrenza, anche se sarebbe meglio utilizzare il termine “alternative”, la prima realtà che merita di essere citata risponde al nome di Google+. Il gap che separa il servizio di bigG da Facebook è ancora molto ampio, pur essendosi assottigliato notevolmente nel corso dell’ultimo periodo. G+ è a tutti gli effetti la piattaforma di spicco che più somiglia a FB in termini di dinamiche e modalità d’interazione, pur con sostanziali differenze che riguardano sia il layout che la gestione dei contatti: qui i gruppi di amici diventano Cerchie e viene riposta una particolare attenzione all’editing e alla condivisione dei contenuti multimediali, siano essi semplici fotografie, video registrati o flussi video trasmessi in tempo reale.

Per molti versi G+ è per definizione la risposta a Facebook, una necessità espressa da Google in modo da limitare un pericolo potenziale per il proprio mercato: la somiglianza è pertanto ben motivata, ma al tempo stesso le differenze sono profonde e dettate dai differenti modelli di business dei due rivali.

La genesi di Google+ è piuttosto complessa: nasce dal fallimento di progetti precedenti come Orkut (ancora operativo in Brasile, lanciato addirittura prima di Facebook, il 24/01/2004) e Buzz, mai realmente capaci di attrarre l’utenza e quindi finiti ben presto nel dimenticatoio. La piattaforma è stata aperta al pubblico il 28 giugno 2011 e da allora ha esteso il suo raggio d’azione arrivando a toccare gran parte degli altri servizi messi a disposizione da bigG: il sistema di commenti su YouTube, le recensioni di Google Play, i risultati delle ricerche personalizzati eccetera. Per dirla in altre parole, G+ si sta configurando come hub per l’intero ecosistema di Mountain View.

Facebook e Twitter

L’altro grande protagonista del mondo 2.0 è Twitter. In questo caso ricorrere al termine “concorrenza” rischia di distorcere la realtà dei fatti, sebbene le due piattaforme abbiano dimostrato in più occasioni di operare nello stesso campo, ad esempio con le app Vine e Instagram. Se FB è un’interfaccia attraverso la quale condividere tutto senza alcun limite, il credo di Twitter è l’esatto opposto: 140 caratteri per raccontare e raccontarsi, non uno di più. Un formato che spinge l’utente a concentrarsi sulle informazioni basilari, necessarie ai fini della comunicazione, ricorrendo alle abilità di sintesi e lasciando fuori tutto ciò che è di contorno o può risultare superfluo. Lanciata il 15 luglio 2006, la piattaforma ha sdoganato i cosiddetti hashtag, di recente adottati in via ufficiale anche da Facebook.

Facebook e gli altri

Volendo scavare più a fondo nel panorama dei social network emergono una miriade di altri protagonisti, forse meno celebri dei tre appena elencati ma non per questo meno validi o interessanti. Dai più conosciuti come MySpace per gli appassionati di musica (vero dominatore del settore prima di essere spazzato via proprio da Facebook) ad un LinkedIn dedicato ai professionisti, per arrivare a progetti sulla carta rivoluzionari ma ancora incapaci di esprimere il loro pieno potenziale. È questo il caso di Diaspora, l’anti-Facebook che sembra aver trovato la via del tramonto prima di veder realmente brillare le proprie potenzialità.

Di seguito una tabella riassuntiva che mette a confronto alcuni degli elementi chiave e le modalità d’interazione sui tre giganti che oggi dominano il panorama Web 2.0: Facebook, Google+ e Twitter. Nelle differenze tra ogni casella v’è la discrasia tra diverse accezioni di social network, poiché rappresentano differenti parametri su cui tessere i rapporti e le relazioni che reggono la community.

FacebookGoogle+Twitter
RelazioneAmici (tutti coloro a cui concediamo l’amicizia)Cerchie (chi inseriamo nelle nostre Cerchie e chi ci inserisce nelle loro)Follower (persone che ci seguono e quelle seguite)
Condivisione con gruppiÈ possibile suddividere gli amici in listeAvviene attraverso le cerchie (famiglia, lavoro, amici ecc.)No
Contenuti pubblicatiVisibilità impostata per ogni singolo elementoVisibili solo a chi ci ha inseriti nelle CerchieVisibili solo ai follower
Contenuti visibiliQuelli pubblicati e condivisi dagli amiciQuelli pubblicati e condivisi dalle persone inserite nelle CerchieQuelli pubblicati e condivisi dalle persone seguite

Tali differenze sono anche sostanziali a livello numerico, ma in quest’ultimo caso il confronto ha più che altro valore concorrenziale e non qualitativo: i numeri degli utenti attivi sono infatti misurati in modi diversi, così come il numero delle iscrizioni fluisce sulla base di differenti modalità. Il confronto numerico è dunque soltanto un esercizio di raffronto, ma la qualità delle singole realtà va cercata nell’intensità dei rapporti e del coinvolgimento.

Una cosa però è certa: da qualunque lato si guardi il mondo dei social network, all’alba del 2014 è Facebook a dominare la scena. Gli altri si dividono e si contendono il ruolo di anti-Facebook, ma ad oggi non possono ancora ambire a nulla più di una posizione di semplice rincalzo e alternativa.

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