Facebook finanzia l'AI etica

Da Facebook 7,5 milioni di dollari per la creazione di The Institute for Ethics in Artificial Intelligence, un centro di ricerca a favore della AI etica.
Facebook finanzia l'AI etica
Da Facebook 7,5 milioni di dollari per la creazione di The Institute for Ethics in Artificial Intelligence, un centro di ricerca a favore della AI etica.

Facebook dedicherà 7,5 milioni di dollari alla creazione di The Institute for Ethics in Artificial Intelligence, un centro di ricerca per esplorare argomenti quali la trasparenza digitale e la responsabilità in campo medico quando entra in gioco l’interazione tra l’uomo e l’intelligenza artificiale.

L’annuncio è stato fatto durante un discorso di Sheryl Sandberg, direttore operativo del gruppo, durante la conferenza Digital Life Design (DLD) di Monaco, in Germania, ed è il primo investimento del gigante americano in un progetto indipendente che mira a studiare l’etica nell’intelligenza artificiale. Il denaro verrà distribuito nel corso dei prossimi cinque anni e partirà con l’apertura dell’Istituto a febbraio. Come spiegato dalla stessa COO, le aree di ricerca includono la medicina, la salute, l’economia, i media, la web economy, con Christoph Lütge, che sarà professore e direttore del centro.

La cosa interessante è che l’Institute for Ethics in Artificial Intelligence lavorerà non solo con Facebook ma con molti dei professionisti globali nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Il centro infatti, come si evince dalle tematiche precedenti, andrà anche oltre gli interessi attuali del social network, per approfondire più in vasta parte il mondo futuro dove AI e uomo saranno maggiormente interconnessi e collaborativi.

Il centro sarà legato all’Università tecnica di Monaco, la stessa che già un anno fa aveva stretto un accordo di partnership con Google per progetti di robotica e macchine intelligenti. Oltre all’annuncio più recente, Facebook è diventato anche membro della Partnership on AI, gruppo formato alla fine del 2016 per analizzare le possibilità con cui l’intelligenza del domani possa essere usata per il bene dell’umanità e non in maniera rischiosa. Gli altri firmatari includono aziende del calibro di Amazon, Apple, Baidu, Google e organizzazioni globali quali Amnesty International, Electronic Frontier Foundation e il Centro per la democrazia e la tecnologia.

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