Facebook compie 15 anni: come è cambiato

In 15 anni Facebook ha cambiato veste diverse volte, tra novità e scandali, cambiando per sempre anche noi.
Facebook compie 15 anni: come è cambiato
In 15 anni Facebook ha cambiato veste diverse volte, tra novità e scandali, cambiando per sempre anche noi.

Il 4 febbraio 2004 nasceva Facebook. Un “semplice” sito internet conosciuto come TheFacebook.com, creato da Mark Zuckerberg e dai suoi amici ad Harvard. Nato inizialmente come directory per gli studenti del college, in pochi anni non ha cambiato solo il web, ma il mondo come lo conoscevamo, nel bene e nel male. Ora è un gigante da 2,32 miliardi di utenti ed è anche in crescita. Questo senza contare gli utenti che popolano le proprietà acquisite negli anni come Instagram e WhatsApp, ognuna con 1,3 miliardi di utenti.

Facebook in questi anni ha raggiunto importanti obiettivi, ma troppo spesso è stata al centro di gravi controversie, soprattutto negli ultimi anni. ecco come si presentava TheFacebook nel 2004:

TheFacebook

Nel 2006 il sito già prende il nome di Facebook (fu Sean Parker, il fondatore di Napster, a suggerire a Zuckerberg di togliere il “The”) e si apre a tutti coloro che hanno più di 13 anni e in possesso di una email valida. Inizia l’era del dominio totale di questo social network. Nel 2007 avvenne la prima importante revisione del social, che diventa un network virtuale per tutti e non solo per gli studenti universitari. La percezione dell’utente medio allora era l’utilizzo della piattaforma per “ritrovare i vecchi amici”.

Facebook

Nel 2012 Facebook poteva contare già su 500 milioni di iscritti, comincia la fase in cui va a caccia della concorrenza da inglobare. la prima grande acquisizione fu Instagram nell’aprile del 2012, che nel frattempo è cresciuto a dismisura diventando l’app di riferimento per i giovani. Sempre nel 2012 la IPO, con l’entrata in borsa del colosso e il raggiungimento di un miliardo di utenti mensili. Nel 2014 l’acquisizione di WhatsApp per la cifra record di 19 miliardi di dollari e di Oculus VR per due miliardi.

Tutto questo per arrivare alla piaga delle fake news e manipolazione dell’opinione pubblica sulla piattaforma. Zuckerberg solo nel 2015 negava questa realtà, asserendo di essere una internet company, non una media company. Il resto è storia recente, con l’ingerenza russa alle elezioni statunitensi del 2016 che hanno portato alla vittoria di Trump, Cambridge Analytica e la controversa app che permetteva alla società di acquisire i dati degli utenti pagandoli (poco).

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